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Polizia

Cronaca

“Hanno favorito l’immigrazione clandestina”, arrestati tre egiziani

Tre egiziani, accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sono stati arrestati dalla Squadra Mobile di Agrigento e dal Servizio Centrale Operativo Sisco della polizia di Palermo.

“A seguito di un’articolata attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Agrigento, il Servizio Centrale Operativo, la S.I.S.C.O. di Palermo e la Squadra Mobile di Agrigento – si legge in una nota della Questura – hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Agrigento, nei confronti di tre soggetti di nazionalità egiziana (K.R. cls 02, M.S. cls 01 e A.M. cls 89) ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”.

“In particolare, le indagini, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari – si legge ancora nella nota – a carico dei tre soggetti destinatari della misura cautelare, che hanno condotto una imbarcazione proveniente dalla Libia e giunta a Lampedusa, dotati di strumenti atti al tracciamento delle rotte, con professionalità e tra i pochissimi cittadini egiziani presenti sul natante in questione che trasportava complessivamente 53 migranti di diverse nazionalità. Le informazioni raccolte sugli indiziati, compiutamente individuati dai migranti a bordo, compendiano un quadro probatorio che ha portato alla contestazione del reato di cui all’art. 12 del Dlgs 286/98 con le aggravanti di aver procurato l’ingresso sul territorio nazionale di più di 5 persone, di averli esposti a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità e di aver agito allo scopo di trarne profitto anche indiretto”.

“Il provvedimento emesso dal G.I.P. su richiesta della Procura della

Repubblica di Agrigento è stato eseguito nella serata del 22 ottobre – si conclude il comunicato – e gli indagati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Agrigento a disposizione della competente A.G.. Le indagini sono in corso e la responsabilità penale dei soggetti gravati da misura cautelare non sono ancora accertate in via definitiva”.

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