“Se disservizi vengono riscontrati al Comune di Licata, sono piuttosto da addebitare alla carenza di personale, in quanto sotto dimensionato. Circa la metà del personale è a 18, 21 e 24 ore settimanali, pertanto nei giorni di rientro non si riesce a garantire l’apertura di molti uffici, causando disservizi all’utenza”.
A scriverlo, in una nota indirizzata al sindaco di Licata Pino Galanti, sono Cgil, Cisl e Uil, della funzione pubblica, che prendono posizione a difesa del personale una volta precario, ma dal 2019 stabilizzato al termine della procedura concorsuale.
“Il signor sindaco – aggiungono i sindacati – dovrebbe informarsi sui dati numerici corretti, relativi a tutto il personale in servizio. Per l’esattezza i dipendenti sono, complessivamente, 265. Di questi 129 sono adesso dipendenti a tempo indeterminato, ed a tempo parziale, in grado di svolgere il loro lavoro in assoluta autonomia, assumendosi anche delle responsabilità, e non sono da supporto, come lui ha riferito. Tre di questi hanno l’incarico di posizione organizzativa”.
A proposito degli ex “articolisti”, Cgil, Cisl e Uil rilevano che “i più anziani tra questi da 20 anni prestano servizio come lavoratori a tempo determinato, fino alla stabilizzazione del 2019, maturando durante tutti questi anni competenze e professionalità, acquisite sia sul campo, sia attraverso corsi di formazione, anche obbligatori, per l’aggiornamento dei servizi a loro assegnati”.
