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Angelo Biondi

Politica

Angelo Biondi: “Tari troppo alta, avviare un’attività a Licata è diventato uno sport estremo”

“La prima regola da osservare quando si decide di avviare un’attività imprenditoriale è l’analisi tra i costi (certi) da sostenere e i ricavi (probabili) che si pensa di ottenere. Va da sé che fare impresa è sempre un grosso rischio: nessuno può garantire che le cose andranno come si spera, ma se già in partenza i costi risultano maggiori di ogni più rosea previsione sui possibili ricavi, sarebbe, quanto meno, da incoscienti lanciarsi nell’impresa”.

Lo scrive in una nota l’ex sindaco di Licata Angelo Biondi.

“Detto ciò, visto come stanno andando le cose a Licata, ci permettiamo di consigliare a nostri concittadini che stanno maturando l’idea di lanciarsi (magari per mancanza di altri sbocchi occupazionali) in una iniziativa imprenditoriale – aggiunge Biondi – di fare un’attenta analisi sulla sostenibilità dei costi annuali da sostenere per il pagamento dei relativi tributi comunali. A tal riguardo, a scopo dimostrativo, riportiamo qualche cifra limitatamente al solo pagamento della TARI, prendendo in esame, per brevità, il solo comparto delle attività turistiche”.

“Chi è intenzionato a scommettere in detto settore, aprendo un’attività ricettiva, di ristorazione, o riconducibile alla medesima filiera, deve badare bene – sono ancora le parole dell’ex sindaco – alle dimensioni (in metri quadrati) della struttura (spazio coperto e scoperto) che si intende utilizzare, perché le tariffe che in atto si pagano a Licata sono alquanto salate. Per aprire, ad esempio: un B&B, un affitta camere, un albergo o un hotel, anche se di poche camere, solo di spazzatura occorre pagare, annualmente, intorno a 14 euro al metro quadrato (a Catania la tariffa è di € 5,66). Se invece si tratta di un ristorante, una trattoria, una pizzeria o un pub la cifra sale a 22 euro il mq. (a Catania si paga €.18,5 per l’area interna e €. 8,85 per le superfici esterne di pertinenza); che in caso di birrerie o hamburgherie salgono a 34 euro il mq. Mentre aprire un bar, un caffè o una pasticceria il tributo annuale della sola Tari è di euro 17,00 al metro quadrato”.

“Guai, poi, se l’attività comprende anche spazi esterni. Su dette aree viene, infatti, calcolata la medesima tariffa delle superfici interne. Per intenderci meglio, una struttura ricettiva – scrive ancora Angelo Biondi – il cui corpo fabbricato è, ad esempio, di 300 metri quadri (tra stanze d’albergo, reception, sala colazione etc..), ma è circondato da un’area esterna di 2.000 metri quadri (verande, terrazze, aree relax, parcheggio e altre pertinenze), andrà a pagare 14 euro il metro quadro per tutti i 2.300 mq, e cioè Euro 32.200 annue per il solo tributo della spazzatura (con riferimento sempre a Catania la stessa struttura verrebbe a pagare € 13.018). Purtroppo detta sorte non riguarda solo le eventuali nuove iniziative, ma è riservata a tutte le attività imprenditoriali di ogni singolo comparto economico, in atto, presenti a Licata, e che, nonostante le oggettive difficoltà sociali ed ambientali in cui operano, contribuiscono a tenere in vita la boccheggiante economia della città. Attività a serio rischio di chiusura. Ecco perché su tale argomento riteniamo non più rinviabile un’attenta ed approfondita riflessione da parte di tutta la classe politica locale”.

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