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Il luogo del delitto di Angelo Carità

Cronaca

Omicidio di Angelo Carità, stamani il presunto killer Cavallaro comparirà davanti al giudice

E’ in programma per stamani, davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento, l’udienza di convalida del fermo cui da martedì mattina è sottoposto Orazio Rosario Cavallaro, il presunto di killer di Angelo Carità, imprenditore agricolo licatese di 61 anni assassinato il giorno della scorsa Pasquetta.

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Cavallaro, originario di Catania ma da tanti anni residente a Ravanusa, all’alba di due giorni fa è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, misura disposta dai magistrati di Agrigento per “pericolo di fuga”. La procura temeva, infatti, che l’uomo fuggisse all’estero. Stamani il Gip dovrà decidere se convalidare, o meno, il fermo di indiziato di delitto.

Cavallaro, che è assistito dall’avvocato Antonino Casalicchio, una volta in aula avrà la possibilità di decidere se rispondere alle domande che gli verranno poste o se avvalersi della facoltà di non rispondere.

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Secondo i magistrati agrigentini, che hanno coordinato le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Agrigento e della compagnia di Licata, il 2 aprile scorso sarebbe stato Orazio Rosario Cavallaro ad uccidere Angelo Carità, sparandogli due colpi di pistola calibro 9 alla testa, da distanza ravvicinata. Nell’abitazione di Cavallaro, secondo l’accusa, i carabinieri avrebbero rinvenuto un giubbotto sul quale il Ris avrebbe trovato tracce di sangue della vittima dell’agguato.

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Cavallaro, secondo quanto annunciato dal capo della procura di Agrigento, Luigi Patronaggio, nel corso della conferenza stampa di martedì in procura, “avrebbe agito su commissione”. All’omicidio di Carità, dunque, ci sarebbe stato un mandante. 

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