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Uno scatto di Teresa Letizia Bontà

Attualità

Licata “vola” a Venezia grazie agli scatti di Teresa Letizia Bontà che raccontano una terra splendida

Teresa Letizia Bontà è una giovane licatese che ha scelto di vivere a Venezia, ma è innamorata della sua terra d’origine ed ogni volta che può vi fa ritorno. Lo ha fatto la scorsa estate quando ha realizzato delle foto che partecipano al premio “Arte Laguna Venezia” e raccontano Licata. Teresa Letizia Bontà, infatti, si occupa di fotografia ed ha già partecipato a diversi concorsi. Gli scatti realizzati a Licata, grazie alla collaborazione di Cinzia Marotta, Teresa Aiello, Gioia Vizzi come modelle, e del cuntastorie Mel Vizzi, raccontano una terra straordinaria che vive, purtroppo, un momento molto difficile.

“Questi scatti – conferma Teresa Letizia Bontà – sono nati dall’amore per la mia terra. Ad agosto durante il mio soggiorno ho voluto dare valore alla mia terra con il progetto “Donna” la nostra donna, quella di un tempo e la donna moderna, il tutto leggermente alleggerito da una visione mia sulla donna di un tempo. A questo progetto hanno preso parte, Cinzia Marotta, Aiello Teresa, Gioia Vizzi e Mel Vizzi “u cuntastorie”. L’idea della mostra è nata in realtà per “Venezia ” cioè presentare il progetto qui dove vivo attualmente. Proporla a Licata è un dovere da parte mia nei confronti della mia città, per una maggiore sensibilizzazione del nostro territorio e della sua bellezza. La rassegna dovrebbe aver luogo a Licata il 23 dicembre”.

Pubblichiamo, inoltre, una lettera che, idealmente, Teresa Letizia Bontà ha voluto scrivere alla sua città d’origine.

“Mi hanno chiesto se sono ancora a Licata. Credo di sì, ho risposto. E forse è vero. Mi sembra di sentire ancora l’odore del cibo e dei motorini, misto a quello del mare. La pasta, quella fatta da Donna Carmela.. Quel profumino delizioso a cui proprio non puoi resistere, e allora sì, ti lasci subito convincere a passeggiare lungo quelle stradine strette, dai palazzi altissimi dove le signore si sporgono dal balcone a parlare e ad aiutarsi a vicenda a stendere i panni. Mi sembra di sentire ancora le parole di Mel narrate tra una via e l’altra. E mentre pensi “non ci posso credere”, ti ritrovi avvolto dalla gentilezza e dalla disponibilità di chi vive lì e ti fa sentire come se fossi a casa tua. Racconti di storie passate e nostalgia dei tempi andati via, signor Angelo è stato un onore sentire il suo passato. Rivedo la frenesia, tra tutti quegli odori, i sapori e le voci che senti, e la sporcizia che per quanto strano possa sembrare, completa il quadro di una città che non merita tutto questo. Qualcuno annuisce ad un’amministrazione comunale, il saggio vecchietto incontrato nel mio viaggio dà la colpa alla mancanza di amore per questa città da parte dei suoi cittadini, mai sentite parole più sagge. Credo di non esagerare paragonando Licata ad una donna passionale, spontanea, libera e strafottente. Una donna che ama camminare a piedi scalzi e che se ne frega se per terra è sporco, e che se la importuni non ci pensa mezza volta ad alzare il dito medio, perché lei non ha paura di fare quello che vuole. Una di quelle donne che amano essere prese e baciate contro un muro, mentre le mani si infilano dappertutto. Sì, se Licata fosse una persona, sarebbe veramente una donna così. Una di quelle che però, poi, al tempo stesso ha un’eleganza unica e solo sua: ed ecco che così ti affacci da Castel Sant’Angelo e la vedi in tutto il suo splendore, senza filtri, trucchi o inganni, con addosso il mare, e ti perdi a cercare dall’alto quel pezzetto di cuore che forse si è incastrato tra quelle vie mai viste con certi occhi. Sì, Licata è questo, e non esistono altre parole per descriverla, solamente viverla in tutti i suoi colori e le sue sfumature, lasciandosi travolgere anche da ciò che non funziona per poterla apprezzare a pieno. Perché è proprio come la vita in fondo, piena di pregi e difetti. E come tutte le cose che vale la pena vivere, mentre la osservi da lontano dopo averla vissuta pienamente, ti accorgi che tutta quella frenesia, tutte quelle voci, tutti quegli odori, tutte quelle sfumature, ti mancheranno ma resteranno per sempre con te. Con il cuore in mano mi auguro che tutti “i Licatesi” possano prendere consapevolezza della bellezza della nostra terra, facendo un solo gesto, quello di “Amarla”, in fondo è ciò che lasceremo ai nostri figli….. Grazie a tutte quelle persone che ho conosciuto che hanno reso tutto questo meraviglioso”.

(Foto di Teresa Letizia Bontà)

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