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Incendio Bugiades

Cronaca

Incendio dell’impianto di stoccaggio, il comitato civico: “Perchè i rifiuti combusti sono ancora lì?”

Il “Comitato Piano Bugiades”, presieduto da Lorenzo Graci, torna a chiedere notizia circa il trasferimento dei rifiuti residui dell’incendio dell’impianto di stoccaggio della zona in cui risiedono.

“Siamo a tre mesi dall’ incendio del deposito Omnia e tutto tace. Avevamo chiesto – scrive Graci – già mesi fa all’amministrazione comunale  di procedere urgentemente  per tutelare la salute dei cittadini di piano Bugiades, a cominciare dalla rimozione immediata  dei cumuli di rifiuti  combusti rimasti in situ, ma anche dello spostamento di tutto l’amianto  ivi stoccato pericolosamente a poche centinaia di distanza dalle abitazioni; di effettuare una vigilanza fissa per scoraggiare  possibili altre attività criminali; la bonifica dell’intera area e altro, ma nulla di tutto ciò è stato fatto, nonostante le rassicurazioni verbali del sindaco”.

“Avevamo anche avanzato – si legge ancora nella nota del comitato – una proposta a medio termine di trasferire questo tipo di impianti nei terreni confiscati alla mafia già assegnati da anni al Comune, che si trovano  in zone e contrade ben lontane dall’ abitato cittadino, ma anche su questo non abbiamo trovato alcuna risposta né formale né informale. Abbiamo chiesto di sollecitare  Arpa Sicilia e il Dipartimento di Prevenzione dell’ASP a potenziare le attività finalizzate a tutelare e monitorare la salute dei cittadini licatesi e anche su questo punto non sappiamo cosa si sta facendo, ma sappiamo per certo che nessun abitante dell’area è stato contattato per monitorare lo stato di salute a seguito dell’incendio accaduto”.

“In tema di sicurezza  alimentare, infatti, vorremmo sapere, ad oggi, quali prescrizioni sono vigenti – aggiunge Graci – per la tutela della salute da prodotti provenienti da aree di produzione di colture o pascolo  limitrofi all’incendio? Come possiamo sapere se è sicuro ciò che mangiamo? Il Sindaco, poi, più volte ha sbandierato che  successivamente  al mancato adempimento dell’ ordinanza n. 18/2024, l’amministrazione comunale si sarebbe attivata con  l’intervento sostitutivo immediato; ora, considerato  che sono da allora trascorsi circa 3 mesi, il Sindaco ritiene di uscire  dal silenzio assordante che, sul tema, lo avvolge?”.

“Non abbiamo infatti avuto, ne’ noi come Comitato, civico né come cittadini, nessuna risposta ufficiale  tranne l’ormai nota e ovvia dichiarazione del sindaco dopo qualche giorno dall’evento: “Gli uffici stanno provvedendo”….ma a cosa stanno provvedendo possiamo saperlo, visto che siamo a tre mesi dall’incendio e tutto è rimasto come era? Quali atti amministrativi sono stati prodotti,  e nel caso, quali fatti hanno generato?”.

“E che dire – aggiunge il comitato – degli onorevoli Di Mauro, Assessore regionale, dell’ On. Tardino, eurodeputata, che si sono presentati in aula consiliare, fatta la solita passerella mediatica, fatte promesse  di erogazione di fondi per mettere in sicurezza e provvedere alla risoluzione del problema dei rifiuti combusti pericolosi per la salute umana e dell’ambiente, rimasti sul luogo dell’incendio? Senza parlare poi di tutto l’amianto  ancora oggi  abbandonato nel capannone lambito dalle fiamme?”.

“In sostanza  NOI ABITANTI A MENO DI 300 METRI DAL LUOGO DELL’INCENDIO chiediamo di sapere, A TRE MESI DI DISTANZA , COSA REALMENTE SIA STATO FATTO – si conclude la nota – per ridurre almeno gli ulteriori rischi per la popolazione residente nell’area.  Inoltre chiediamo l’urgente  rimozione di tutti i rifiuti pericolosi rimasti sul luogo,  considerato che siamo a ridosso della stagione estiva e l’innalzamento della temperatura non potrà che aggravare la qualità dell’aria, con immissione di odori nauseabondi e di particelle  tossiche per la salute e ulteriori  rischi per i cittadini e per l’ambiente, con rischi di innesco  di nuovi incendi, con la paura tra gli abitanti della zona che si trasformi in una bomba a orologeria”.

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