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Presepe vivente

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Inaugurato il presepe vivente della parrocchia Santa Barbara, don Leo: “Dedicato a Teheran e Kiev”

L’intera comunità parrocchiale, con in testa il Gruppo Giovani, ci ha lavorato per alcuni mesi, ma il risultato li ripaga ampiamente dei sacrifici fatti. Stasera, nell’oratorio della parrocchia Santa Barbara, è stato inaugurato il presepe vivente, ed una folla di persone è accorsa per vederlo.

E’ proprio un gran bel lavoro, con le ricostruzioni della grotta della Natività e quelle dei lavori tradizionali di Licata ricostruiti fedelmente, con dovizia di particolari. Ci sono il fabbro, il calzolaio, il falegname, le donne che cuciono. Al centro c’è il pastore, ci sono “A putia du vinu”, “A putia di sbezzi”, ed ai visitatori (tanti) sono stati offerti i muffuletti, le olive, il primo sale, il vino, l’olio nuovo.

Ad inaugurare il presepe vivente è stato don Leo Argento, parroco di Santa Barbara, che ha accolto immediatamente la proposta dei giovani di realizzare la rappresentazione sacra e li ha guidati giorno per giorno.

“Questo vuole essere – ha detto don Leo – un segno per la nostra città, ma il pensiero non può non andare soprattutto a due capitali in cui in questo momento c’è grande sofferenza: Teheran e Kiev. Preghiamo perchè queste guerre finiscano al più presto. Siamo vicini a questi nostri fratelli”.

Nella prossima edizione del nostro telegiornale, le immagini del presepe e le interviste ai protagonisti.

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