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Politica

Costo della raccolta dei rifiuti, Biondi: “Eliminiamo i servizi che vengono eseguiti male”

L’ex sindaco Angelo Biondi torna ad intervenire sulla questione casse del Comune.

“Sulla grave situazione finanziaria del nostro Comune, un fattore determinante è rappresentato – scrive Biondi – dalla grande difficoltà nel riscuotere i relativi tributi (dai più recenti documenti contabili si riscontrano residui attivi per più di 50 milioni di euro); tra questi, i più significativi sono quelli che riguardano la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Alla data odierna, a fronte di un costo del servizio pari a circa 8 milioni di euro annui, le relative entrate tributarie sono abbondantemente al disotto dei 3 milioni di euro. In parole povere, il nostro comune, ogni anno, deve farsi prestare (pagando lauti interessi) dalla banca tesoriera oltre 5 milioni di euro per pagare la ditta che svolge il predetto servizio. Basta fare un semplice conto per capire che nei soli 4 anni di governo dell’attuale amministrazione si è dovuto far ricorso al prestito di circa 20 milioni di euro per non restare con la spazzatura in bella mostra per le strade”.

Tralasciando (per evitare una nota eccessivamente lunga), di commentare l’organizzazione, la qualità e le criticità dell’attuale servizio – nonché le motivazioni e le circostanze che hanno fatto lievitare alle odierne cifre i costi della spazzatura – ritengo più utile, in questo frangente, ragionare sul perché – aggiunge l’x sindaco – oltre il 70 per cento dei contribuenti licatesi si astiene dal versare detto tributo. È cosa ancora più importante riuscire a stimolare i nostri amministratori, esecutivo e consiglio comunale, a porre in essere atti e azioni utili ad invertire una situazione che rischia di consolidarsi ancor di più ogni giorno che passa. Non vi è dubbio, a mio avviso, che una percentuale così alta di contribuenti non paga la tassa sui rifiuti per il semplice fatto che, nel giro di pochi anni, è diventata sempre più esosa – basti pensare che nel 2007 il costo complessivo del servizio non superava i 3.400.000 euro (dato riscontrabile dal bilancio consuntivo di riferimento) – al punto da mettere in crisi i bilanci di molte famiglie e di parecchie piccole e piccolissime imprese. Di contro, al fine di mitigare una tale continua e consistente impennata, nessuna efficace iniziativa politica è stata posta in essere dalla folta schiera di amministratori locali che si sono succeduti da allora ad oggi”.

“Ma considerato che ritengo – sono, ancora, le parole di Angelo Biondi -inutile oltreché dannoso piangere sul latte versato, mi permetto di avanzare la seguente proposta: non sarebbe buona cosa se in questi 14/15 mesi che rimangono alla fine dell’attuale mandato amministrativo, Giunta e Consiglio Comunale, trovassero tempo e modo di impegnarsi in tale direzione? A tal proposito, suggerirei di muoversi in una duplice direzione: la prima, tesa ad abbassare il più possibile il costo complessivo del servizio; la seconda, finalizzata a rendere meno iniqua la relativa tassa richiesta ad ogni singola utenza. In merito alla prima, comincerei col rimodulare il capitolato d’appalto, limitandolo al solo servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani ed eliminando, dai costi complessivi, tutta quella serie di servizi non strettamente legati a tale scopo (anche perché la gran parte, o non vengono eseguiti o sono eseguiti una tantum e in maniera poco visibile). Inoltre, mi accerterei che il servizio in atto pagato risponda a quanto previsto nel capitolato (ad esempio, pare che si stia pagando un servizio di raccolta differenziata dell’80%, quando, in realtà, a male pena si arriva al 18%). Per quanto riguarda la seconda azione, invece, metterei mano, una volta per tutte, sul discusso e discutibile regolamento comunale per l’applicazione della Tari. Un regolamento, fatto in fretta e in furia all’indomani (2014) del passaggio da tassa a tariffa e che presenta paurose lacune soprattutto nell’individuazione del numero delle cosiddette utenze non domestiche. Forse qualcuno ricorderà le rimostranze che alcuni sindacati di categoria fecero a suo tempo, rimaste poi, purtroppo, lettera morta. Rimettere le cose a posto, dare la certezza che ogni tipologia di utente è chiamato a pagare il giusto, e che non ci sono più furbi e furbetti che fanno pagare ad altri quanto da loro dovuto, sarebbe, sicuramente un buon viatico per abbassare notevolmente la percentuale di chi, da un bel po’, non paga più il predetto tributo. Se si vuole veramente fare qualcosa per mettere un po’ di ordine sui conti del nostro Comune, è da qui che occorre cominciare”.

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