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Angelo Vincenti

Politica

Angelo Vincenti: “Licata è diventata città violenta e insicura, ma non si indigna più nessuno”

Angelo Vincenti ha affidato ad una nota, stamani, le sue amare riflessioni sulle condizioni in cui versa Licata.

“E’ mai possibile – scrive Vincenti – che nessuno si accorga del degrado sociale in cui versa la nostra città? Diventata insicura, spesso violenta, soprattutto tra i giovanissimi, dove a uno sguardo si risponde a mazzate, dove il fuoco la fa da padrone, dove un pensionato non è più libero di andare a ritirare la pensione, dove le attività economiche subiscono segnali pesanti da parte d’ignoti. Tra la metà degli anni ’80 e gli anni ’90 Licata fu interessata da un fenomeno chiamato droga, diffuso soprattutto tra le fasce più deboli che spesso pur di procurarsi la dose si dedicavano a furti e scippi. Ci fu una mobilitazione generale e le istituzioni tutte, a iniziare dalle scuole, le associazioni, le parrocchie e la stessa amministrazione pubblica, iniziarono a interessarsi del problema”.

Secondo Angelo Vincenti “oggi, che a detta di molti, e purtroppo confermata dagli eventi degli ultimi anni, non può più considerarsi un “fenomeno”, ma una vera e propria piaga sociale insinuata anche tra i più giovanissimi e diffusa non solo in certe aree della città ma ovunque, si ha la sensazione che la paura di parlare – aggiunge l’ex vice sindaco – di tutto ciò abbia preso il sopravvento e lì dove l’argomento spesso era affrontato e discusso proprio per far capire i danni diretti e indiretti di chi ne faceva uso, tutto tace. Il “gioco del silenzio” pare essere diventato quello prediletto della nostra comunità e questo ci deve far riflettere sul futuro che ci attende e che riguarderà soprattutto le nuove generazioni”.

“So quanto sia difficile – scrive ancora Angelo Vincenti – il “mestiere ” del genitore, ma è necessario alzare il livello di guardia e cercare di capire a cosa sono dovuti i cambiamenti, non sempre legati all’età, dei nostri figli. Non è normale vedere ragazzine di 12/13 anni in piena notte tra le stradine di montagna o in certi cortili atteggiarsi a donne mature con tanto di minigonna, tacchi alti e sigaretta in bocca, sarebbe già un piccolo passo parlare con loro, capire cosa sta accadendo, ma soprattutto condividere con loro quando più tempo possibile senza limitarne la libertà dovuta. Purtroppo è un problema complesso che necessita di essere affrontato con gli strumenti adeguati e con l’aiuto di tutti”.

“Mi auguro che tutto questo non continui nell’assoluta apatia e che le istituzioni facciano quadrato – conclude Vincenti – e decidano di intervenire, non c’è più tempo e vedere ragazzini e ragazzine di 14/15 anni fare uso di droghe, si parla anche del pericolosissimo crack”.

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