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Sciarratta e Callea

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Adesso è ufficiale: “Apre la pinacoteca comunale di Licata”

Ora c’è l’annuncio “l’apertura della pinacoteca di Licata è imminente”.

A comunicarlo sono il sindaco Pino Galanti e l’assessore ai Beni Culturali Violetta Callea, parlando di “sogno che si realizza, grazie al lavoro sinergico tra Ente Parco Archeologico “Valle dei Templi”, Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento e Comune di Licata”.

“Sono stati da poco completati – commentano Galanti e Callea – i lavori di adeguamento edilizio dei locali che ospiteranno la sezione storico – artistica nella quale saranno esposti i dipinti di proprietà comunale, custoditi da decenni nei magazzini del Museo archeologico e diverse sculture. Lavori che hanno comportato anche la creazione di un varco di collegamento tra la prima grande sala del Museo e l’ala dell’ex plesso San Salvatore. Il Museo archeologico sarà dunque arricchito da una sezione storico – artistica dedicata alla custodia ed esposizione di dipinti e sculture di pregio che andrà ad ampliare l’offerta culturale destinata alla fruizione turistica”.

“Il direttore dell’Ente Parco Archeologico, Roberto Sciarratta – continuano sindaco e assessore – ha comunicato, inoltre, che si sta provvedendo alla sostituzione della rampa di accesso che conduce alla sezione che ospita i “Gioielli della Signora”, per permettere anche alle persone con disabilità di poter ammirare i preziosi reperti ellenistico – romani recuperati nell’area archeologica di Monte Sant’Angelo. Tornando alla Pinacoteca, si sta procedendo all’allestimento degli spazi museali per renderli più sicuri e fruibili ai visitatori. Attualmente è in corso d’opera l’analisi dei dipinti che necessitano urgenti interventi di restauro conservativo e la selezione delle opere d’arte da esporre”.

Ma cosa ospiterà la pinacoteca?

“Saranno sicuramente esposte – rispondono Galanti e Callea – oltre alla Madonna del Latte, anche la Madonna del Soccorso e le Quattro Virtù Cardinali di scuola Gaginiana, insieme ad altre opere scultoree del rinascimento siciliano, come il sepolcro di Elisabetta Gravina. Abbiamo proposto alla Soprintendenza e all’Ente Parco di valutare anche la possibilità di esporre, rendendoli finalmente fruibili al pubblico, la Madonna col Bambino e i Santi Cappuccini di Fra Felice da Sambuca e un grande dipinto su tela attribuito a Giovanni Portaluni raffigurante il Patrocinio della Santissima Trinità e l’Elemosina dei Rossi, attualmente custoditi in alcuni locali del Municipio”.

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