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Domenico Timoneri

Cronaca

Sono trascorsi 10 anni dall’omicidio dei coniugi Timoneri, il figlio Domenico: “Vogliamo giustizia”

Dieci anni, tanti ne sono trascorsi da quel 20 ottobre del 2010 quando in via Marotta, a due passi dal centralissimo corso Roma, a Licata, in casa, nelle prime ore del pomeriggio, vennero assassinati Antonino Timoneri e Rita Di Miceli, coniugi, accoltellati a morte tra la camera da letto e le scale che dal piano terra conducevano al primo piano della loro abitazione.

Un delitto efferato, atroce, compiuto contro marito e moglie inermi, che nulla avevano potuto contro la furia omicida di chi li aveva sorpresi in casa, nel pomeriggio, dediti alle attività di tutti i giorni.

Un delitto rimasto senza colpevoli. A lungo si è parlato di una rapina (o di un tentativo di rapina) finito in tragedia, nel corso di due lustri sono state avanzate tante ipotesi, ma chi ha assassinato marito e moglie non è stato scoperto.

Ora un figlio della coppia, così come nel corso degli anni a più riprese hanno fatto i dieci figli di Antonino Timoneri e Rita Di Miceli, torna a rompere il silenzio e chiede che venga fatta giustizia.

Domenico Timoneri ha 49 anni, da tanto tempo risiede in Germania con la propria famiglia, ed in questi giorni è a Licata.

“Chiedo soltanto – dice il figlio della coppia assassinata con una ferocia inaudita – che sia fatta finalmente luce sul delitto dei miei genitori. Il prossimo 20 ottobre (dunque tra meno di due mesi) saranno trascorsi dieci anni da quel giorno che ha sconvolto la mia esistenza e quella dei miei fratelli. Un duplice omicidio che a lungo ha impressionato la gente, non solo i licatesi, ma di cui non si sa ancora nulla”.

Domenico Timoneri soffre, si vede, nel ricordare quel giorno di dieci anni fa, ma va avanti.

“Chiedo verità – aggiunge – sulla morte dei miei genitori. Vorrei che chi ha assassinato mio padre e mia madre venisse finalmente individuato e finisse in carcere per pagare per quanto ha fatto. Sono sicuro che le forze dell’ordine e la magistratura non hanno lesinato sforzi nel tentativo di fare luce su quella tragedia, ma io ed i miei fratelli siamo rimasti all’oscuro. Vorrei essere chiamato per essere sentito, vorrei sapere se il caso è considerato chiuso o se le indagini sono ancora in corso. So che nel corso degli anni, dopo quelli iniziali, sono stati fatti vari accertamenti nell’abitazione dei miei genitori, sono stati prelevati oggetti ed effetti personali perché fossero analizzati, con la speranza che l’esame tornasse utile alle indagini”.

Domenico Timoneri rimarrà a Licata ancora per qualche giorno, le ferie estive sono agli sgoccioli e deve tornare al lavoro, ma ad ottobre tornerà certamente.

“Il 20 ottobre – conferma il figlio dei coniugi Timoneri – sarò di nuovo a Licata in occasione dell’anniversario dell’uccisione dei miei genitori. Mi piacerebbe ricevere giustizia, sapere che finalmente c’è una svolta nelle indagini, che si è vicini all’individuazione dei colpevoli. La città intera attende la verità sull’omicidio di marito e moglie, persone per bene, tutt’altro che benestanti, che vivevano delle loro pensioni, ed ai quali qualcuno ha  fatto fare una fine che nessuno riesce ad accettare”.

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