Seguici sui social
Parco eolico offshore

Politica

Parco eolico offshore, le istanze del Comitato No Peos sul tavolo della Commissione Europea

La questione Parco eolico Off Shore è stata portata all’attenzione della Commissione Europea, nel corso di un’audizione a Bruxelles.

“Abbiamo partecipato, in merito al Parco Eolico Off Shore  che si sarebbe dovuto realizzare nel Golfo di Gela, nella zona antistante il Castello di Falconara – scrive Tony Licata del Comitato Difendi Licata No Peos – ed a sole due miglia marine dal bagnasciuga. La stessa è stata fortemente voluta dall’eurodeputato Ignazio Corrao,  che ha seguito tutto l’iter fino a farla concretizzare. Lo stesso Progetto prevedeva la presenza di 38 pali di sei metri di diametro alla base ed una altezza, pala compresa, di oltre 150 metri ed un diametro del rotore di 135 metri”.

“Le battaglie – aggiunge Tony Licata – iniziarono già a fine del 2008 e si sono concluse con le vittorie al TAR ed al CGA alla fine del 2018. Si costituì una prima aggregazione di Comuni cui facevano parte i Comuni di Gela, Butera, Licata, Palma di Montechiaro ed Agrigento con la presenza del Comitato” Difendi Licata No Peos”, con il Comune di Licata quale Comune capofila. Successivamente si diede vita ad un “Coordinamento No Peos” al quale aderirono le province di Caltanissetta ed Agrigento e quindi i Comitati Civici di Gela e Butera. Lo stesso diede incarico all’avvocato Stefano Polizzotto che rappresentò il Coordinamento Presso il Tar del Lazio, Tar Sicilia ed infine presso il CGA”.

“Malgrado avessimo contro questo progetto, abbiamo comunque voluto mantenere – aggiunge Licata – la petizione presso la Commissione Europea, richiesta il 14 settembre del 2016, perché i progetti presentati allora erano quattro e a scanso di brutte sorprese, non vorremmo che qualcuno degli altri partisse adesso, mentre fino ad adesso è rimasto silente. Alla Commissione è stato chiesto di inviare una “Raccomandazione “ al nostro Ministero alla Transizione Ecologica, affinchè ponga la massima attenzione e scongiuri l’eventualità di accordare una autorizzazione VIA favorevole, ad altri progetti in quell’area, perché incontrerebbero ancora maggiori resistenze della prima in quanto abbiamo avuto modo di dimostrare che i Progetti, in quell’Area, confliggono con : Direttiva Habitat, Convenzioni AEWA e RAMSAR, andrebbero in contrasto con numerose zone SIC e ZPS, andrebbero a compromettere eventuali e più che possibili reperti archeologici ancora presenti nei fondali, altre ai tanti già rinvenuti, andrebbero a occupare un’area di passaggio di avifauna migratoria acquatica e non, andrebbero a distruggere la presenza , accertata di Cymodocea Nodosa, alga protetta alla stessa stregua della Posydonea  Oceanica ed infine, ma non meno importante, occuperebbe ulteriori aree utilizzate dalla marineria della costa per le loro battute che si sono ristrette sempre più a causa delle limitazioni imposte dalla EU.  Tutto ciò è stato esplicitato in due note già inviate alla Commissione che ci ha già risposto comunicandoci che le stesse verranno esaminate entro il mese di luglio”.

Pubblicità

Di più in Politica