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L'incartamento sui muli parati del 1556

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Licata si rialza sempre: 4 anni dopo l’assalto di Dragut (1553) tornava la festa del patrono

Nel corso dei secoli Licata ha sempre dimostrato di essere capace di rialzarsi, anche quando alla città sono stati inferti dei colpi mortali.

L’11 luglio del 1553, come è noto, la flotta di Mohamed Dragut invase la città, dopo avere superato la resistenza delle truppe di castel San Giacomo, e la mise a ferro e fuoco per otto giorni. Bene, appena quattro anni dopo a Licata venivano organizzati nuovamente, con lo sfarzo di sempre, i festeggiamenti in onore di Sant’Angelo.

A dimostrarlo sono delle “carte” custodite nell’archivio storico del Comune di Licata, e ritrovate dall’equipe del Fondo librario antico guidata da Angelo Mazzerbo. Stamani sul profilo Facebook del Fondo librario antico è stato pubblicato un post, con relativa foto del documento citato, con il quale si mostra un mandato di pagamento del Comune, dato maggio 1557, relativo al palio dei muli parati per la festa di Sant’Angelo.

“I giurati (4) della città di Licata, autorizzano il tesoriere (Giacomo La Scalia) – si legge nel post del Fondo librario antico – a liquidare tarì 13 a Giovanni D’Anna, per l’acquisto di una canna (unità di misura pari a circa 2 metri) di cordoncino di seta di colore giallo da utilizzare per “lo palio di li muli someri”. Insomma la vita, dopo la devastazione di appena tre anni prima, riprendeva.

(Foto Fondo librario antico Fb)

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