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Ricci sequestrati

Cronaca

Il blitz contro la pesca di frodo di ricci, sequestrate tutte le attrezzature ai sub

I militari della guardia costiera, stamani, eseguiranno nuovi controlli al Cuore di Gesù, il molo del porto commerciale di Licata dove ieri sera polizia e circomare hanno effettuato il blitz che ha consentito di bloccare due palermitani che stavano pescando ricci di frodo.

I primi ad intervenire sul molo, dopo avere ricevuto una segnalazione, sono stati gli agenti della sezione Volanti, coordinati dal vice questore Cesare Castelli che guida il commissariato di polizia di Licata.

Nella zona, dopo pochi minuti, sono arrivati i militari della guardia costiera, guidati dal tenente di vascello Fabrizio Pilogallo.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, uno dei due palermitani era immerso e pescava ricci, ma alla vista delle forze dell’ordine ha mollato tutto. L’altro palermitano, invece, faceva da palo.

Entrambi, dopo essere stati perquisiti, sono stati multati per pesca sportiva in orari non consentiti e per avere utilizzato attrezzature non consentite. Le mute dei due sommozzatori, le bombole, gli erogatori ed i retini da pesca sono stati sequestrati.

Con molta probabilità i due palermitani saranno denunciati a piede libero. Inoltre, considerato che entrambi hanno pregiudizi di polizia, nei loro confronti saranno emessi i cosiddetti “fogli di via”, che gli vieteranno di tornare nel territorio di Licata per i prossimi tre anni. Inoltre i due sono stati multati per mille euro. 

Anche in questo caso, perché intervenissero le forze dell’ordine e fosse bloccata sul nascere la pesca di frodo, fondamentale è stata la segnalazione di alcuni cittadini che, resisi conto di quanto stava accadendo, hanno avvisato la polizia.

“Continuerà a 360 gradi – è il commento del comandante Pilogallo – l’attività di monitoraggio e repressione, finalizzata alla tutela dell’ambiente marino ed alla salvaguardia della salubrità dei prodotti ittici che ogni giorno finiscono sulle tavole della nostre famiglie”.

“Un ulteriore apprezzamento – conclude il circomare – il comandante lo rivolge più in generale alla cittadinanza che, giorno per giorno, collabora nel segnalare gli abusi perpetrati, manifestando un elevato senso di appartenenza e di attaccamento ad un territorio che, dal punto di vista storico e naturalistico, costituisce un vero e proprio patrimonio di rara bellezza”.    

 

(Foto archivio) 

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