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Una motovedetta della guardia costiera

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“Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, in carcere lo scafista tunisino di ieri

Favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. E’ il reato che viene contestato al tunisino che è stato arrestato ieri dalla guardia costiera perché avrebbe “traghettato” fino a Licata i 12 immigrati sbarcati tra le spiagge di contrada Colonne e Nicolizia.

“La Guardia Costiera di Licata, alle dipendenze della Capitaneria di Porto Empedocle e sotto il Coordinamento della Direzione Marittima della Sicilia Occidentale – Comandata dal Contrammiraglio Roberto Isidori, ha fermato – si legge nel comunicato stampa – e condotto in carcere, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, un presunto scafista che aveva da poco sbarcato circa 15 migranti sul litorale”.

“Dopo aver ricevuto – si legge ancora nella nota stampa – la segnalazione di uno sbarco di migranti, la Guardia Costiera di Licata ha prontamente inviato una motovedetta dipendente alla ricerca dell’imbarcazione. La stessa è stata individuata ed inseguita al largo di Licata, con a bordo il presunto scafista che, nel frattempo, si stava allontanando dalle acque nazionali. Dopo essere stato intercettato, il conduttore del barchino ha tentato di disfarsi del GPS di bordo, gettandolo in mare; il dispositivo, prontamente recuperato dai militari della Guardia Costiera, consentirebbe di ricostruire il percorso eseguito dall’imbarcazione, dal momento della partenza”.

“Dei migranti sbarcati, invece, in nove – conclude la guardia costiera – sono stati recuperati dalla Polizia e dai Carabinieri, e portati in un locale centro di accoglienza. Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Agrigento, guidata dal dottor Luigi Patronaggio, la Guardia Costiera di Licata ha interrogato i migranti e ha condotto un’attività info-investigativa che si è conclusa con il sequestro del barcone e con la conduzione in carcere del conducente”.

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