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Coronavirus, prevale il senso di responsabilità: “Chi torna a Licata chiama l’Ufficio Sanitario”

Una cosa è certa, ed è anche confortante: studenti e docenti licatesi, ma anche altre persone, che tornano in città dalle regioni del Nord Italia perché le scuole sono chiuse, rispettano il protocollo, secondo il quale ognuno di loro deve segnalare la propria presenza in città. Farlo non è obbligatorio, ma è perlomeno opportuno e denota senso di responsabilità.

L’Asp di Agrigento ha messo a disposizione, per ogni Comune, un numero di telefono da chiamare quando si torna in città dal nord. Quello di Licata è il 3395008613. A rispondere è la dottoressa Rossana Mangione, dirigente medico dell’Ufficio Igiene e responsabile del Servizio di Epidemiologia in città.

“Posso tranquillamente affermare – dice il medico – che sta prevalendo il senso di responsabilità. Chi torna dal nord Italia chiama per segnalare la propria presenza a Licata. In media, già da qualche tempo, ricevo almeno 10 telefonate al giorno. Non è obbligatorio chiamare, ma in questo momento di difficoltà a causa del Coronavirus, è opportuno, perché può servire a limitare il contagio. Però è il caso di ribadire: non bisogna venire nei nostri uffici, raggiungere il pronto soccorso o andare negli ambulatori dei medici di famiglia. E’ necessario solo chiamare, in modo da consentirci di fare un censimento e, qualora sia necessario, intervenire tempestivamente”.

Il servizio funziona per ben 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20. In alternativa si può dare comunicazione al proprio medico curante o alla guardia medica, ma solo per telefono.

“Nel caso in cui queste persone abbiamo dei sintomi influenzali – conclude la dottoressa Mangione – devono mettersi in isolamento volontario, la cosiddetta quarantena. Questo è un obbligo, a tutela soprattutto dei familiari di chi è arrivato dal nord Italia”.

 

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