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Contrasto all’evasione dei tributi locali, Gaetano Cardella: “Il regolamento approvato è illegittimo”

“Non penso che questo regolamento sia legittimo e possa regolamentare il pagamento e la riscossione di tributi comunale che addirittura risultano ormai prescritti per responsabilità dell’ente comune”.

A scriverlo, in una nota diffusa stamattina, è l’avvocato licatese Gaetano Cardella, che interviene sul regolamento comunale sul Regolamento per il contrasto all’evasione dei tributi locali approvato di recente dal consiglio comunale.

“Il recente provvedimento deliberato dalla Giunta del Comune di Licata (successivamente  approvato dal Consiglio comunale)  disciplina la riscossione  delle tasse – scrive Cardella – e tributi comunali; sembrerebbe  che il provvedimento  si presenti alquanto iniquo, irrazionale e divisivo per la cittadinanza e le forze produttive Licatesi  (Commercianti, artigiani, imprenditori, professionisti). E’ opportuno ricordare al sindaco Balsamo, eletto con un risultato elettorale eccellente, che non occorre  approvare provvedimenti come l’ultimo regolamento senza aver preventivamente sentito e richiesto il parere delle associazione di categoria che operano sul territorio: sarebbe stata una forma di democrazia partecipativa fortemente richiamata anche dal nostro statuto comunale”.

“Occorre che il sindaco si adoperi – aggiunge Cardella – a risolvere la grave situazione di indebitamento strutturale, adottando provvedimenti razionali che non siano punitivi per la cittadinanza e le forze produttive della citta”.

“Non penso – aggiunge il legale – che questo regolamento sia legittimo e possa regolamentare il pagamento e la riscossione di tributi comunale che addirittura risultano ormai prescritti per responsabilità dell’ente comune. I regolamenti comunali sono atti normativi contenenti obblighi, divieti, regole e prescrizioni rivolti ad una serie indeterminabile di destinatari e capaci di disciplinare una serie indefinita di casi di propria competenza ed in particolare per l’organizzazione e il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione, per il funzionamento degli organi e degli uffici e per l’esercizio delle funzioni nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dallo statuto (art. 7 Dlgs 267/00)”.

“Per far funzionare questo modello di gestione della cosa pubblica occorre che i cittadini si assumano – conclude Gaetano Cardella – una parte di responsabilità su temi di interesse generale e che i dipendenti comunali siano adeguatamente formati e motivati per i servizi a cui sono destinati. I regolamenti sono fonti-atto di rango secondario, che oltre alla Costituzione devono essere conformi, a pena di illegalità, anche alla legge (principio di legalità). Ma questo regolamento a cui in tanti cittadini mi hanno chiesto di impugnarlo avanti agli organi della Giustizia amministrativa,  mi auguro  venga ritirato al più presto da parte dell’amministrazione comunale, perché sarebbe una brutta storia che vorremmo non commentare”.

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