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Chiesa Cattolica Ecumenica di Cristo: “Nel giorno di Pentecoste imploriamo la pace”
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Scritto da
Redazione
Nel giorno della Pentecoste arriva il messaggio della Chiesta Cattolica Ecumenica di Cristo, con il vescovo Agostino De Caro.

Ecco il testo integrale del messaggio:
“Carissimi fratelli e sorelle, oggi, nella solennità della Pentecoste, celebriamo il dono dello Spirito Santo che ha trasformato gli apostoli da timidi e spaventati in testimoni coraggiosi e ardenti della resurrezione di Gesù Cristo. Come dice san Pietro nella sua omelia di Pentecoste: “Gesù di Nazaret, uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso ha compiuto per mezzo di lui in mezzo a voi” (Atti 2,22).
Lo Spirito Santo è il grande protagonista della storia della Chiesa, è il motore della missione e dell’evangelizzazione, è quel fuoco che arde nel cuore della chiesa, nel cuore di ognuno di noi, è l’amico degli uomini. Come dice san Paolo: “Lo Spirito Santo è stato dato a noi per gridare: ‘Abbà, Padre!'” (Romani 8,15).
Ma lo Spirito Santo non è solo un dono per la Chiesa, è anche un impulso per il dialogo e la riconciliazione tra le Chiese. Come dice il Concilio Vaticano II: “La divisione dei cristiani è un ostacolo alla predicazione del Vangelo e alla testimonianza della carità di Cristo” (Unitatis Redintegratio, 1).
In questo giorno di Pentecoste, ricordiamo anche il ruolo di Maria, la Madre di Gesù, che ha ricevuto lo Spirito Santo in modo speciale e ha conservato la parola di Dio nel suo cuore. Come dice san Luca: “Maria, invece, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore” (Luca 2,19).
Maria è un modello di fede e di docilità allo Spirito Santo, e la sua presenza tra gli apostoli in attesa dello Spirito Santo è un esempio di come la preghiera e la comunione possano preparare il cuore alla discesa dello Spirito. Questo deve essere il nostro progetto di vita personale, comunitario ed ecclesiale.
Oggi, più che mai, è urgente che le Chiese si impegnino nel dialogo ecumenico, per superare le divisioni e le incomprensioni del passato, per comprendere che le diversità non sono un ostacolo, una barriera, ma ricchezza e segno tangibile dello Spirito che soffia e ispira; diversità non è negazione di unità. Gli apostoli sono tutti diversi tra loro, le prime comunità cristiane lo erano, avevano tradizioni e modalità eterogenee, ma tutte erano unite tea loro e concordi per testimoniare insieme la bellezza e la verità del Vangelo. Come dice san Agostino: “L’unità dei cristiani è il sacramento della carità di Dio” (In Ioannis Evangelium, 26,13).
Spero e prego che lo Spirito Santo, che ha unito i cuori degli apostoli, possa anche unire i nostri cuori e guidarci verso l’unità e la pace. Noi cristiani affermiamo Co. Forza di essere “corpo”, corpo mistico di Cristo. Un corpo ha vari organi molto diversi tra loro, ma tutti concorrono al bene per la vita. Questo corpo oggi è troppo frammentato, non può il cuore non riconoscere le mani, o viceversa; abbiamo bisogno di ritrovare il senso profondo di questo corpo mistico per essere, con l’aiuto del vivificante Spirito, segno di Cristo nel mondo. Preghiamo perché questo avvenga, e perché la nostra testimonianza di fede possa essere credibile e attraente per tutti.
Con la benedizione di Dio e la protezione di Maria, ci impegniamo a lavorare per l’unità e la riconciliazione, e a testimoniare la bellezza del Vangelo a tutti.”
Che sia per ciascuna e ciascuno una Pentecoste di verità, giustizia e carità. Possa lo Spirito infiammare e far ardere i vostri cuori affinché questo mondo gelido di possa riscaldare di amore.
Vi benedico di cuore
+Agostino”.
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