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Carcinoma mammario, per la prima volta nel nisseno eseguita una anastomosi linfatico – venosa profilattica

Per la prima volta in provincia di Caltanissetta è stata eseguita una Anastomosi Linfatico – Venosa Profilattica.

L’intervento è stato effettuato presso il Blocco Operatorio dell’ospedale  Vittorio Emanuele di Gela, dall’equipe della Breast Unit gelese, in regime ordinario ad una paziente affetta da Carcinoma Mammario e quindi sottoposta ad intervento chirurgico di Mastectomia Skin Nipple Sparing, con inserzione di espansore e dissezione del cavo ascellare omolaterale.

“Il dottor Di Martino, insieme al Chirurgo Senologo Maurizio Ristagno e soprattutto ai Chirurghi Plastici Luigi Montesano ed Emanuele Cammarata – si legge in una nota – con questa procedura hanno come obiettivo la riduzione del rischio di linfedema post operatorio dell’arto superiore. Complicanza questa, ritenuta invalidante dopo trattamento chirurgico demolitivo del carcinoma mammario, con successivo aumento volumetrico dell’arto con peggioramento della qualità di vita della paziente”. “Tutto questo è stato realizzato – si legge ancora nel documento – grazie ad una convenzione, stipulata oramai da due anni e voluta fortemente dal Direttore Generale Alessandro Caltagirone e l’attuale Direttore Sanitario Luciano Fiorella, tra l’ASP di Caltanissetta ed il Policlinico Paolo Giaccone di Palermo. La convenzione quindi tra la U.O.C di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, diretta dalla professoressa Adriana Cordova, collaborata dalla professoressa Francesca Toia, responsabile dello studio di ricerca sulle anastomosi linfatico-venose profilattiche e la Breast Unit di Gela, garantisce interventi di oncoplastica ricostruttiva immediata a tutte quelle pazienti affette da k mammario e che vengono operate a Gela”. “L’equipe autorizzata, nella sua multidisciplinarità, dal Direttore Medico di Presidio Alfonso Cirrone Cipolla e dal Responsabile della U.O.C di Anestesia e Rianimazione Salvatore Damante, è stata garantita – si conclude il comunicato – dalla professionale competenza e disponibilità di tutto il Gruppo Operatorio e Anestesiologico del presidio Gelese e nello specifico dall’Anestesista Federica Carfì in collaborazione con il Giuseppe Caccamo e dagli infermieri strumentisti Salvatore Bunetta, Paola La Paglia, Rocco Portelli e tutti gli altri loro colleghi come la Case Manager Ketty Smecca, Angela Antona e della chirurgia che ogni giorno si alternano in turni stancanti visto la carenza di personale che attanaglia un po’ tutta la penisola. L’intervento, della durata di circa tre ore nell’intera complessità, si è concluso con successo visto che con le moderne tecnologie presenti presso il nosocomio è possibile constatare l’effettiva funzionalità ed efficacia di tale tecnica oggetto di ricerca scientifica sperimentale. A Gela e quindi presso il P.O Vittorio Emanuele è possibile eseguire quegli interventi che molte strutture anche del Nord ancora oggi stentano a garantire ma che in Sicilia vengono eseguiti da anni”.

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