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Bilancio, il consigliere Iacona: “Poco per il turismo, nulla per l’edilizia ed i settori produttivi: ecco perchè l’ho bocciato”

“Fra le poche prerogative riservate a chi svolge il ruolo di consigliere comunale, la più significativa consiste nella possibilità di deliberare il bilancio di previsione. E’ vero che questo documento finanziario, il più importante per la vita del comune, viene predisposto dalla giunta. Ma è anche vero (almeno lo era fino a qualche anno fa) che ad ogni consigliere comunale veniva garantito il diritto/dovere di presentare specifici emendamenti; che, se votati dalla maggioranza dei colleghi consiglieri, consentivano di spostare risorse finanziarie da un capitolo ad un altro ritenuto più importante o strategico per il bene comune”.

A sostenerlo è Angelo Iacona, consigliere comunale del gruppo “Riprendiamo il cammino”, che ha reso nota la dichiarazione di voto (negativo) letta due sere fa in occasione del voto sul bilancio di previsione.

“In sostanza l’approvazione del bilancio di previsione – risultato dell’incontro fra la proposta della Giunta, integrata dalle proposte deliberate a maggioranza dai Consiglieri Comunali – rappresentava, alla fine, il documento politico/finanziario attraverso il quale, Giunta e Consiglio Comunale (o comunque la sua maggioranza), intendevano amministrare la cosa pubblica per l’anno a venire. Era anche, il momento in cui ogni singolo consigliere comunale aveva la possibilità, attraverso l’emendamento, di rappresentare bisogni e speranze di una parte di comunità, magari trascurata o insufficientemente attenzionata. Da qualche anno a questa parte, purtroppo, non è più cosi. Il bilancio di previsione – il documento finanziario che dovrebbe autorizzare le spese che l’ente può sostenere, in quanto garantite da adeguate coperture finanziarie derivanti da entrate certe – viene portato all’attenzione e al voto di approvazione del Consiglio Comunale alla fine dell’esercizio finanziario corrente. Sottraendo, di fatto, l’unica vera funzione politica/programmatica in cui il Consigliere Comunale può esercitare la più importante funzione di sua competenza”. “Ciò che dovrebbe essere, per ogni singolo Consigliere Comunale, il momento più qualificante nell’esercizio del proprio mandato: contribuire a scrivere (o quanto meno provarci) il documento più significativo per la vita politica ed amministrativa della città; viene ridotto – aggiunge Iacona – a una sorta di obbligo istituzionale, una mera presa d’atto di un bilancio che ha già esaurito la propria funzione previsionale e su cui non può incidere in nessun modo. Nella mia esperienza di amministratore comunale, desideroso di capire le dinamiche di approvazione del bilancio di previsione, ho avuto modo di consultare vari scritti sull’argomento, in uno di questi ho letto quanto segue: “Il carattere autorizzativo del bilancio di previsione deriva dalla volontà del legislatore di subordinare le scelte finanziarie degli enti locali al preventivo consenso popolare, espresso attraverso il voto di delibera del Consiglio”. Credo che, noi siamo ben lontani dai dettami della legge: non solo sono state fatte tutte le scelte finanziarie, ma già sono state spese le relative risorse, senza che sia stato richiesto nessun preventivo “consenso popolare”. Viene spontaneo allora chiedersi: ma di cosa stiamo parlando oggi? cosa siamo chiamati a deliberare? Sicuramente non il bilancio di previsione. Al più, potremmo definirlo un consuntivo di spese sostenute nell’anno 2016. Spese non autorizzate dall’organo a cui il legislatore le ha volute preventivamente subordinare. Quindi, stando alla norma, un atto privo degli elementi fondamentali di legittimità”.

“Ma volendo prendere in esame il documento che oggi viene sottoposto alla nostra attenzione; pur non entrando nello specifico per le ragioni sopra esposte, vorrei ugualmente, citare alcuni aspetti che mi hanno suscitato – sono, ancora, le parole di Angelo Iacona -qualche perplessità, da un lato, e un certo rammarico dall’altro. Per quanto riguarda le perplessità, inizio con uno dei principi basilari del bilancio, ovvero il pareggio finanziario: “il Comune non può spendere più di quello che è in grado di incassare nel corso dell’anno a cui si riferisce il bilancio”. Principio rafforzato dal nuovo ordinamento in materia di bilancio degli enti locali (il cosiddetto bilancio armonizzato a contenuto autorizzatorio) che impone, a copertura di una determinata spesa, una corrispondente voce d’entrata, che deve essere “certa ed esigibile” nell’esercizio di riferimento.

Ora, analizzando il capitolo di spesa 1090303 art. 5: Interventi di demolizione eseguiti a carico dei responsabili dell’abuso edilizio – importo €. 1.150.000,00, di cui €. 500.000,00 già impegnati e altri €. 650.000,00 da impegnare – non può non ravvisarsi una dichiarata incongruenza rispetto al suddetto principio, in quanto, appare palese che le somme spese non potranno essere incassate nell’anno in corso. C’è anzi il fondato dubbio di non poterle recuperare tutte, nemmeno negli anni a venire. Altra nota dolente è il capitolo di spesa per “il servizio smaltimento rifiuti” dell’importo di € 6.560.000,00, a cui vanno sommate € 440.000,00 (conferimento di capitale alla Dedalo), per un totale di € 7.000.000,00. Questa era la previsione di spesa per l’anno 2016 del servizio rifiuti. Ma visto che l’anno è finito, saremmo curiosi di sapere se la previsione è stata azzeccata o ci dobbiamo aspettare qualche altra brutta sorpresa? E ancora quali sono i cospicui risparmi promessi con il modello di gestione portato caparbiamente avanti da questa amministrazione, nonostante il diverso pronunciamento del Consiglio Comunale? Per ciò che riguarda le entrate “sine titulo” degli immobili abusivi, l’amministrazione comunale per il recupero di dette somme non si è munito di titolo esecutivo ed ha emesso le ordinanze di ingiunzione di pagamento in presenza di ipotesi per le quali non era titolare di tale potere amministrativo. Circostanza che rende i provvedimenti, emessi in difetto di attribuzione e per ciò nulli. Quindi per quanto riguarda la somma di € 521.000 poste in entrata per l’anno 2016, vi è la certezza che il Comune non potrà riscuotere le indennità di occupazione “sine titulo”.

“Passiamo ora – conclude il consigliere comunale – ai rammarichi. Ho potuto appurare che in questo bilancio nulla o quasi, è stato previsto per tentare di dare un qualche input alle nostre attività produttive in difficoltà. Eccetto la voce turismo, non c’è nessuna iniziativa per l’agricoltura, la pesca, il commercio, l’artigianato. Tra l’altro non si può neanche dire che il turismo sia stato trattato tanto bene. Basta pensare che a fronte di un voce d’entrata di € 191.000,00 derivante dalla tassa di soggiorno, è stata prevista una spesa complessiva di € 146.616,00. Somma che comprende anche la spesa di €. 74.607,00 per il servizio di vigilanza e pulizia spiagge libere; servizio per cui è prevista la compartecipazione della Regione di € 47.850,00. Quindi, potendo contare su un totale di entrate di € 238.850,00 (fra tassa di soggiorno, e contributo per il servizio di salvataggio), la nostra amministrazione ha ritenuto di stanziare poco più della metà di quanto ha ricevuto. Altro che sviluppo e valorizzazione del turismo. Nulla è stato previsto nemmeno per il settore dell’edilizia, l’unico in grado di dare immediate opportunità occupazionali a tanti nostri concittadini. E dire che era stato un argomento di cui, a inizio d’anno, avevamo discusso con il sindaco. Insieme al quale avevamo previsto e concordato tutta una serie di misure straordinarie da porre in essere, nel tentativo di rianimare uno dei pochi comparti in grado di dare nell’immediato un positivo scossone all’asfittica economia cittadina. Prendiamo atto che è venuta meno la volontà politica del primo cittadino di dare seguito alla conseguenziale azione amministrativa, visto che nel presente bilancio non è stato previsto nessun capitolo per rendere attuabile quanto precedentemente condiviso. Il rammarico è ancora maggiore per il fatto che per tale iniziativa non necessitavano risorse da sottrarre ad altre necessità, e in considerazione che da questo bilancio si stanno sottraendo ai bisogni della comunità, la bellezza di € 781.800,00 per pagare la sanzione ricevuta a seguito della violazione del patto di stabilità 2015”.

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