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Allarme diossina, Pullara: “Serve esame pneumologico per tutta la popolazione”

Carmelo Pullara, licatese, presidente regionale della DC, interviene sul rischio di inquinamento da diossina provocato dall’incendio dell’impianto di stoccaggio dei rifiuti che si è verificato il 20 gennaio scorso.

“Ciò che è accaduto a Licata, mi riferisco all’incendio nel deposito di ingombranti, e conseguentemente – scrive Pullara in una nota – ciò che si è detto o meglio non detto raffrontato con gli allarmanti dati arpa ha dell’inverosimile. Al di là del si poteva o del cosa si è fatto, per cui ci sarà tempo, c’è una situazione ed occorre affrontarla”.

“Suggerisco, quali massime autorità sanitarie delle rispettive comunità, al sindaco di Licata ed al suo assessore alla salute, al pari dei sindaci di Palma/Ravanusa/Campobello/Butera quali capi della salute dei cittadini di chiedere al Presidente Schifani, sicuramente sensibile, di interessare – aggiunge Pullara – gli assessorati salute e territorio ed ambiente congiuntamente al dipartimento protezione civile al fine di delegare all’asp di Agrigento con risorse aggiuntive anche tramite strutture private uno screening pneumologico nonché ematologico da ripetere a distanza di 6 mesi x 2 anni a tutta la popolazione che vorrà aderire. Non c’è polemica. Non c’è politica! Non c’è partito o faziosità in ciò che dico! C’è solo un suggerimento, inteso come interesse per il generale e non per il particolare o meglio non solo. Tutto ciò ovviamente senza distogliere l’attenzione verso gli indennizzi agli agricoltori o altre azioni di risarcimento o rivalsa”.

Carmelo Pullara parla anche della sua esperienza politica recente.

“Da oltre un anno – scrive – ho deciso di mantenere un profilo più basso e mediaticamente meno presente direi quasi nullo.

Al contempo ho ridotto la mia presenza politica personale sul territorio chiedendo ai miei amici impegnati in prima linea e non di condividere con me una scelta politica di coerenza. La adesione alla nuova democrazia cristiana del Presidente Cuffaro.

Sì coerente perché da sempre la moderazione e’ il mio modus operandi. Da ultimo infatti mi sono candidato e prima ho aderito ad un progetto politico che si presentava moderato e di centro, Prima l’Italia, che subito dopo le elezioni ha purtroppo rivelato i veri panni.

Ho sbagliato, mea culpa! I miei figli me lo rimproverano da sempre!

Quindi mi sono limitato ad osservare ed onestamente ciò che vedo non solo non mi convince ma non mi piace.

Al di là della politica in sé o delle cariche di partito ricoperte o istituzionali c’è la vita quotidiana tra la gente.

Al di là dei limiti fisici c’è un sentire che va oltre.

Tutto questo per dire che volevo non parlare solo eventualmente a richiesta sussurrare ma vedo le cose non andare bene anzi sempre peggio.

Quindi è più forte di me….”.

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