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Acqua del rubinetto

Politica

Acqua, il coordinamento Titano scrive al prefetto: “Aica non decolla, bisogna fare qualcosa”

Titano, il coordinamento di associazioni in difesa dell’acqua pubblica, ha scritto al prefetto di Agrigento per chiedere di “salvare Aica”.

“Sono di dominio pubblico – scrive Titano – le difficoltà gestionali e finanziarie che l’azienda consortile Aica sta affrontando nel suo travagliato avvio, difficoltà che si traducono in gravi disagi per i cittadini utenti, sempre più esasperati e delusi dalla giovane gestione pubblica, foriera al suo avvio, di ben altre promesse e prospettive. Tuttavia, non faremmo un buon servizio ai cittadini se, come molti, ci soffermassimo solo sugli effetti evidenti di questi primi deludenti mesi di gestione AICA (allungamento dei turni di erogazione, aumento delle perdite idriche, rotture frequenti delle condotte, frequenti interruzioni del servizio dovuto all’acqua inquinata, difficoltà nel pagamento degli stipendi ecc.) senza indagarne le cause e indicarne le reali responsabilità, che, ahinoi, coinvolgono l’Assemblea Territoriale Idrica e i vertici della Regione Sicilia”. 

“L’inaccettabile lasso di tempo (tre anni) trascorso tra la scelta della futura forma giuridica del Gestore e l’effettiva costituzione di AICA, avrà provocato – aggiunge il coordinamento – un deterioramento delle condizioni della Gestione Commissariale Prefettizia? Quest’ultima, essendo di limitata operatività, denunciava fin da subito alle istituzioni il “deficit finanziario strutturale” del Gestore, esortando un veloce passaggio di consegne nei confronti del nuovo Gestore pubblico. Il passaggio di consegne, durato dal novembre 2018 al 2 agosto del 2021, fu tutt’altro che veloce”.

“Come mai – scrive ancora Titano – la costituzione di AICA avviene dopo tre anni quando ne sarebbe bastato uno? La scusante non può essere il tempo materiale per la redazione del Piano d’Ambito, per il quale occorsero meno di quattro mesi. Cosa portò i Sindaci ad allungare i tempi in tal modo fino a provocare un probabile collasso del servizio idrico? Non sono chiare le motivazioni politiche del perché i tempi si siano allungati oltremodo. Lo stallo politico tra i Sindaci ha portato il Direttivo ATI a chiedere il commissariamento alla Regione per far fronte agli adempimenti che in ATI non sono stati in grado di espletare, ma gli effetti sono purtroppo sotto gli occhi di tutti”.

“Esprimiamo – conclude Titano – tutta la nostra preoccupazione per il futuro della gestione pubblica del Servizio Idrico nel nostro Ambito, e esortiamo tutte le autorità in indirizzo a porre in essere ogni più utile iniziativa per correggere l’inquietante direzione verso la quale questa vicenda è stata avviata. Si verifichi concretamente, con l’esame delle carte quanto da noi affermato e se ne traggano le conseguenze”.

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