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Scuole

I sindacati: “Fermate i tagli degli insegnanti nella scuola della provincia di Agrigento”

“Le previsioni, alimentate in un primo momento da voci non ufficiali e successivamente dalle segnalazioni di diversi dirigenti scolastici della Provincia di Agrigento, alla fine purtroppo hanno confermato una diminuzione degli organici del personale docente, finora ufficialmente nella scuola dell’Infanzia e Primaria, ordini di scuola in cui molti docenti, in questi giorni, individuati come soprannumerari sono stati costretti a presentare domanda di trasferimento quali perdenti posto”.

Arem Ricambi

Lo scrivono i sindacati dell’Anief, Snals e Gilda, in una nota inviata all’Ust di Agrigento

“Sulla base di quanto constatato, avvertiamo lo stesso timore per gli organici della Scuola Secondaria e per il personale ATA, di cui ancora non abbiamo contezza. La scuola agrigentina, dopo il flagello dei tagli lineari imposti dalla riforma Gelmini – aggiungono i sindacati – lentamente nel corso degli anni si era ripresa, non avendo più fatto registrare, salvo sparute eccezioni in qualche classe di concorso della scuola secondaria di 2° grado, situazioni di esubero o di criticità. Per queste ragioni appare più grave e, per certi versi inspiegabile, l’impostazione politica assunta dall’Ambito Territoriale di Agrigento, che al primo approccio di determinazione degli organici aveva fatto paventare una vera e propria ecatombe che, seppur in parte ridimensionata, sembra tuttavia destinata a determinare un consistente taglio di posti nell’organico di diritto del personale docente”.

“È anacronistica – si legge ancora nel documento – e priva di motivazione oggettiva, la politica del tagli agli organici del personale docente, Ata e amministratovi, più volte già evidenziato dagli stessi dirigenti scolastici. Il buon senso e le normative prevedono delle deroghe, che dovrebbero portare in nome e nell’interesse esclusivo degli alunni, che sono la componente più importante del sistema istruzione, ad operare con flessibilità, apertura mentale e, quando serve, anche con creatività, al fine di salvaguardare il diritto allo studio, che la nostra Costituzione tutela e garantisce. Il calo demografico, che è inconfutabile, non può giustificare una siffatta riduzione di docenti e di classi, come se la pandemia non esistesse e come se i numeri degli alunni per classe siano un vangelo intoccabile, quando, invece, è notorio che possono essere ridotti, senza arrecare danno all’erario, visto che sono stati assegnati alla nostra Provincia i posti necessari”.

“Le scriventi Organizzazioni Sindacali chiedono all’Ambito Territoriale di Agrigento, nella persona del Dirigente pro tempore, di operare – si conclude la nota – con la massima elasticità possibile e di non lasciarsi intrappolare da un eccessivo burocratismo e di tenere nella giusta considerazione le esigenze del territorio agrigentino e le legittime aspettative di tutti gli operatori scolastici, inclusi alunni e genitori. Il taglio dei posti di docenti non si traduce solo in un problema occupazionale, ma si concretizza con la creazione di classi più affollate, dove non sarà possibile garantire il distanziamento necessario, gli standard minimi di superficie, già previsti prima del Covid 19 e, soprattutto, determinerà una lesione del diritto allo studio e della qualità dell’istruzione, che ricadrà principalmente sugli alunni più deboli e problematici”.

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