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Angelo Vecchio

Attualità

I migranti sbarcano al teatro “Re” di Licata, il 23 febbraio in scena il lavoro di Angelo Vecchio

Sabato 23 febbraio, alle 20, i migranti sbarcano al teatro “Re” di Licata. Arrivano con un dramma, dal titolo “Lampedusa”, a firma di Angelo Vecchio e la regia di Santino La Rocca.

“Si rievocano – scrive Angelo Vecchio, giornalista e scrittore licatese, autore del testo che sarà rappresentato il 23 febbraio – fughe dalle guerre, dai soprusi, dalle torture, dagli stupri e dalla fame. E’ una marea umana quella che scappa dall’Africa e dal vicino Oriente. Corrono verso la vita, ma i loro problemi non finiscono con la traversata, quando mai. Sono costretti a combattere con problemi difficili da risolvere”. 

“La – aggiunge Vecchio – Sicilia è la porta dell’Europa e su certi barconi, che stanno a galla soltanto per scommessa, uomini, donne e bambini si avventurano nel Mediterraneo. Un mare importante, ricordato da poeti antichi e moderni. Purtroppo, negli ultimi anni è diventato assassino di povericristi”.

Il cast della piece è composto da Santino La Rocca, Fiamma Mandia. Miryam Consagra e Alessio Varsalona.

“Quello dello scrittore Angelo Vecchio – si legge in una nota – è un ritorno al teatro Re. Sullo stesso palcoscenico, infatti, sono già andati di scena diversi drammi, tra i quali Rosa Balistreri, Salvatore Giuliano, eroi con la toga e puttane”.  

Angelo Vecchio, giornalista professionista, ha iniziato l’attività di cronista di nera negli anni Settanta del secolo scorso, e si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Palermo. Lavora per quotidiani siciliani, nazionali e per agenzie di stampa: L’Ora, Il Giorno, il Giornale di Sicilia, Diario, e Telecolor. E’ autore di saggi, romanzi, racconti e opere teatrali. Sono molto numerosi i libri di successo, soprattutto sulla storia della mafia, che ha pubblicato nel corso degli anni. Per il teatro si è occupato di Rosa Balistreri, dell’uccisione di Salvatore Giuliano, dell’avvelenamento di Gaspare Pisciotta, e di recente di Falcone e Borsellino. Ora il nuovo lavoro sui migranti.

 

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