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“U bagghiu”: nell’istituto “Don Morinello”, nonnini e bambini si sono fatti compagnia

Si chiama “U Bagghiu”, il progetto eTwinning ideato dall’istituto bilingue “Don Morinello – Private Primary Catholic School” di Licata, grazie al quale anziani e bambini si sono “incontrati” ed i più piccoli hanno animato parte della giornata dei “nonni”, in un momento difficile, contraddistinto dalla pandemia da Covid 19.

“In un periodo storico difficile, nel quale categorie particolarmente sensibili, come gli anziani, sono state costrette – dice Romina Capritta, direttrice del “Don Morinello” – a rivivere momenti che molto probabilmente pensavano la vita non gli avrebbe più proposto. Essendo la nostra una scuola cattolica, gestita da suore che hanno dedicato la loro missione anche all’accudimento degli anziani, creare un progetto che mettesse accanto le due generazioni, anziani e alunni di scuola primaria, è stato un atto naturale e spontaneo non soltanto per gli insegnanti ma anche per alunni, sensibili alle tematiche che coinvolgono i nonnini ospiti delle case di riposo, con i quali negli anni hanno sempre portato avanti progetti comuni”.

“U Bagghiu” è un progetto – aggiunge la direttrice della scuola -intergenerazionale, internazionale ed interdisciplinare che ha coinvolto in qualità di partners la Spagna, il Portogallo, la Romania e l’Armenia, che parallelamente e congiuntamente hanno portato avanti nelle scuole e con gli anziani dei diversi paesi le medesime attività, pensate a seguito delle normative di prevenzione e contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, normative che hanno stravolto i rapporti relazionali tra le persone. Si è pensato, infatti, di individuare delle nuove forme di contatto innovative e creative, tra gli alunni delle scuole partner e gli ospiti anziani delle case di riposo, per alleviare la loro sofferenza dovuta all’essere costretti a stare lontano dagli affetti familiari e da quanti abitualmente erano soliti allietare le loro giornate. “U Bagghiu” infatti è un luogo di Incontro reale e virtuale, in grado di contenere e dar vita ad un’interazione alternativa che ha permesso di arginare la distanza e la solitudine dei nonnini, attraverso una comunicazione creativa e distensiva che ha coinvolto gioiosamente gli interlocutori del progetto”.

“Nel rispetto delle normative anti covid “U Bagghiu” è stato un – cnclude Romina Capritta – luogo di Incontro Reale, situato all’interno dei giardini della scuola, un luogo all’interno del quale i nonnini della casa di riposo e gli alunni coinvolti nel progetto si sono incontrati per scambiarsi i lavori realizzati e dedicati. Un luogo nel quale hanno preso vita ricordi ed emozioni che hanno animato i cuori di tutti coloro che ne sono stati coinvolti, sia essi alunni che nonnini, insegnanti e operatori della casa di riposo. Ma è stato anche un luogo di Incontro Virtuale che ha permesso di utilizzare le nuove tecnologie per creare connessioni in grado di  trasmettere saperi che rischiavano di essere perduti, racconti che potevano essere dimenticati e conoscenze che potranno dare alle nuove generazioni input per la riscoperta e rivalutazione di una sostenibilità umana e ambientale. Siamo molto soddisfatti ed orgogliosi di aver ridato vita a “U Bagghiu” luogo di incontri e di vissuti tipicamente siciliano, che abbiamo reso al passo dei tempi, facendogli travalicare i confini dell’Italia, rendendolo luogo di incontri e vissuti di cinque nazioni diverse che nel Bagghiu hanno servito e condiviso le proprie culture in un vero e proprio clima di festa per una crescita reciproca”.

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