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La conferenza stampa dell'operazione Pacchi.it

Cronaca

“Truffe on line”, il Pm chiede il processo per i 7 licatesi coinvolti nell’operazione “Pacchi.it”

All’alba dello scorso 8 giugno i carabinieri della compagnia di Licata avevano eseguito l’operazione “Pacchi.it”, notificando a sette licatesi, accusati a vario titolo di avere posto in essere delle truffe on line, delle misure cautelari.

Per uno degli indagati, Cristofaro Famà di 34 anni, erano stati disposti gli arresti domiciliari. Gli altri sei, invece, erano stati raggiunti dall’obbligo di firma e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Obbligo di firma per: P.A. di 40 anni, C.S. di 29 anni e B.A. di 26 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, invece, per: T.A. di 47 anni, R.G. di 24 anni e G.D. di 40 anni, tutti di Licata. Le misure sono poi cessate.

Ora il pm Federico Panichi della procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati. Il 17 gennaio prossimo sarà il gip Alessandra Vella a decidere se mandare a processo, o meno, i licatesi coinvolti nell’inchiesta.

Secondo l’accusa gli indagati mettevano sul web dei falsi annunci di vendita di auto, elettrodomestici, telefonini o animali, incassavano una caparra grazie al versamento su di una carta prepagata che indicavano, e poi sparivano. Gli indagati hanno sempre respinto ogni accusa.

Secondo i carabinieri nel giro di pochi mesi in 40 si erano presentati in caserma per denunciare di avere subito una truffa.

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