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Una delle voragini sulla statale 123

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Statale 123, guardate come è ridotta la strada che ogni giorno percorrono migliaia di automobilisti

(GUARDA LE FOTO) Ieri abbiamo percorso la strada statale 123, quella che ormai da quasi tre anni sostituisce lo scorrimento veloce Torrente Braemi chiuso dal 7 luglio del 2014 in seguito al crollo del viadotto Petrulla. Bene, crediamo che le immagini che seguono non lasciano alcuno spazio all’interpretazione.

L’arteria, quella per intenderci che passa da contrada Sant’Oliva per collegare Licata a Campobello, Ravanusa, Canicattì, Sommatino e Riesi (di fatto il bacino a cui attingono in estate le spiagge licatesi), come è noto per almeno 30 anni è stata una via secondaria, percorsa solo da residenti ed agricoltori della zona. Da tre anni, però, è tornata ad essere l’unica strada che collega Licata con l’entroterra agrigentino e nisseno.

Dopo il crollo del viadotto Petrulla la 123 è stata “resuscitata” e chi di competenza ha eseguito una serie di opere di manutenzione per renderla praticabile, ma il transito quotidiano di auto e mezzi pesanti ha ridotto l’arteria nelle condizioni precedenti al ripristino. Avvallamenti, crepe nell’asfalto, buche che assomigliano a voragini, la fanno da padrone. Inoltre quando piove la 123 si riempe di fango e diventa ancora più pericolosa.

Ora, se vogliamo escludere il fatto che si tratta di una via che attraversa la splendida campagna compresa tra Licata e Campobello di Licata, con vedute panoramiche che mozzano il fiato, c’è da considerare che ogni giorno viene percorsa da migliaia di automobilisti (pendolari, studenti, mezzi pesanti che devono consegnare della merce), malgrado le condizioni siano davvero (almeno in alcuni tratti) pessime. 

L’augurio è che il viadotto Petrulla possa essere ripristinato al più presto e lo scorrimento veloce venga riaperto, ma finchè ciò non accade non sarebbe il caso che gli enti competenti concentrino la propria attenzione su questa arteria, ripristinando i tratti in cui la sicurezza degli automobilisti è a rischio?

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