Gli agenti del commissariato di polizia di Licata e quelli della squadra mobile di Agrigento hanno sequestrato ieri a Torre di Gaffe una maxi piantagione di marijuana. Nelle serre i poliziotti, secondo l’accusa, hanno rinvenuto numerose piante di canapa indiana, alcune alte anche un metro e 90 centimetri, sequestrando complessivamente 244 chilogrammi di marijuana.
I dettagli dell’operazione sono stati resi noti stamattina, nel corso di una conferenza stampa, dal vice capo della squadra mobile di Agrigento, Vincenzo Di Piazza, e da Marco Alletto, dirigente del commissariato di polizia di Licata.
In manette per coltivazione di stupefacenti ai fini dello spaccio, sono finiti Francesco Cottitto di 40 anni e Emanuele Burgio di 24 anni, zio e nipote, entrambi di Palma di Montechiaro, braccianti agricoli incensurati.
Il primo appostamento i poliziotti, nel terreno di Torre di Gaffe, lo hanno eseguito sabato scorso. Sul posto, secondo la polizia, c’era Francesco Cottitto al lavoro. Ieri la polizia ha eseguito un blitz nel fondo in questione ed in 5 tunnel avrebbe trovato le piante di marijuana.
“L’appezzamento di terreno – si legge nel comunicato stampa della questura di Agrigento – ove si rinveniva l’illecita coltivazione, era nell’unica disponibilità, da circa sei mesi, di zio e nipote”.
I due palmesi sono stati arrestati e, su disposizione del pm che coordina le indagini della polizia, posti ai domiciliari. Domani saranno condotti davanti al gip per la convalida dell’arresto. La marijuana, ovviamente, è stata sequestrata.
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