I volontari del Wwf Sicilia Area Mediterranea, guidati da Gino Galia, nelle prime ore del mattino di oggi sono tornati sulle spiagge di Licata (a quell’ora deserte) per un’azione di monitoraggio, utile anche per verificare l’eventuale presenza di nidi di tartarughe.
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Due le spiagge scelte stamattina: Mollarella e Poliscia.
“Anche questa domenica – scrive il Wwf – abbiamo risposto alle preoccupazioni
manifestate dalla Guardia Costiera e dalle Ripartizioni Faunistiche per la
difesa delle specie protette lungo il litorale regionale e nazionale. La difesa
dell’ambiente diventa così anche per le istituzioni una priorità, di cui non si
può non tener conto se vogliamo che “il mondo che verrà” sia migliore
di quello che abbiamo lasciato prima di questa emergenza sanitaria dovuta alla
pandemia”.
“Seguendo i protocolli del Progetto Tartarughe del WWF Italia approvato dal
Ministero dell’Ambiente e il Life dell’UE EuroTurtles, in adesione alla Rete
Fratino WWF, è stata effettuata – aggiungono i volontari – una ricognizione
preventiva per constatare la presenza di eventuali piccoli trampolieri (il
fratino) e/o tracce di tartarughe marine della specie Caretta Caretta. Le
ricognizioni WWFD servono anche a verificare lo stato di salute per
inquinamento da mascherine e guanti lungo le coste.
Tartarughe che quest’anno hanno anticipato di circa tre settimane la loro
presenza nelle spiagge siciliane per deporre le uova, come avvenuto nel
ragusano 15 giorni fa. Nessuna nuova, buona nuova: per fortuna, in tal senso,
le nostre coste risultano ancora incontaminate. Nelle prossime settimane
l’attività di monitoraggio delle coste da parte dei volontari del WWF Sicilia
Area Mediterranea proseguirà, coinvolgendo anche le spiagge del trapanese e del
ragusano”.
“Dopo tanti proclami, è necessaria – conclude il Wwf – la collaborazione di tutti per costruire un nuovo futuro da donare al pianeta Terra, alla natura, al creato, a ciò di più prezioso che possiamo lasciare ai nostri figli, presenti e futuri”.
(Foto Wwf Sicilia Area Mediterranea FB)
