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Una seduta del consiglio comunale di Licata

Attualità

L’ex maggioranza: “Senza la sfiducia la riscossione delle tasse sarebbe tornata al Comune”

E’ firmato dall’ex sindaco Angelo Cambiano, dagli ex componenti la giunta e dagli ex consiglieri di maggioranza il documento di replica all’ex opposizione sulla questione della Tari.

“Ancora una volta – scrivono Angelo Cambiano, Daniele Vecchio, Annalisa Cianchetti, Luigi Cellura, Gaetano Piccionello, Davide La Giglia, Chiara Ferraro, Tiziana Zirafi, Elio D’Orsi, Giuseppe Territo, Giuseppe Scozzari, Baldo Augusto e Francesco Carità – alcuni ex consiglieri hanno perso l’occasione di stare zitti per evitare le loro solite magre figure. Abbiamo letto il loro comunicato su alcune ingiunzioni di pagamento che sono state annullate in Commissione Tributaria per vizi di notifica da parte dell’ente riscossore. Innanzitutto vorremmo sottolineare come alcuni tra i firmatari del documento sono proprio quelli che hanno esternalizzato il servizio tanto criticato nel 2012 quando erano già amministratori. La nostra amministrazione – si legge ancora nella nota – stava lavorando all’internalizzazione della riscossione tributi con un apposito ufficio di cui avevamo individuato sia il funzionario responsabile in una persona di altissima competenza, sia coloro che ne dovevano fare parte ed infine anche i luoghi destinati a tale servizio (gli uffici di viale 24 Maggio). Con il loro gesto irresponsabile del 9 agosto hanno interrotto tale processo che avrebbe comportato di certo notevoli risparmi ai contribuenti licatesi”.

“Entrando nel merito, in attesa di ulteriori riscontri, vorremmo sottolineare – aggiungono gli ex amministratori e consiglieri comunali – come qualche mese fa erano stati pubblicati comunicati dello stesso tenore per alcune sospensive concesse dalla Commissione Tributaria (come è prassi per ricorsi di certi importi) relativamente a ricorsi poi vinti dall’ente nel merito. La questione delle poste private ha diversa e controversa giurisprudenza ma, di fatto, pare consolidarsi l’idea che alcuni atti (quali quelli di cui si parla) possono essere notificati anche da poste private autorizzate. Nonostante ciò anche su questo eravamo intervenuti con il concessionario concordando le notifiche per le vie ordinarie. Tutto questo lavoro rischia adesso di essere perso per colpa di 21 consiglieri comunali che hanno deciso di fare la campagna elettorale per le regionali, ammiccando a fette di elettorato ben preciso, sulle spalle dei cittadini licatesi privandoli di una amministrazione e destinando il paese a 10 lunghi mesi di commissariamento”.

 

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