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Furgone tricolore

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La vittoria Azzurra, Vincenzo Montana: “E’ stato un europeo di amici, tutti insieme si può”

L’Italia è campione d’Europa. Il successo azzurro è storico. La Nazionale di Roberto Mancini, supera 4-3 ai rigori gli inglesi a casa loro. Meraviglioso come di più non potrebbe essere. E’ stato un europeo di amici, di giocatori che perseguono un unico obiettivo. La forza del gruppo arriva dove spesso il singolo sarebbe costretto a fermarsi. Tutti insieme si può. Si è potuto. Viva l’Italia. Con i suoi giocatori di pallone, dal sapore nostalgico. 

Non eravamo i più forti, di certo. Ma siamo stati i migliori. La squadra vera. Raccolti i frutti di tre anni di semina. Mancini è stato visionario, lui ha sempre spinto verso il successo. Il suo lavoro non ha eguali, quasi nemmeno precedenti: record di vittorie e risultati utili consecutivi. Ha avuto il coraggio di convocare e far debuttare gente giovanissima non ancora affermata. E la nazionale senza stelle, in cui tutti brillano. Ma in fondo, le stelle ci sono anche. Il portiere è di quelli che, se fai l’attaccante e ci giochi contro, non vorresti mai trovarti davanti, un ragazzone gigante, difficile da buttar giù. Protetto da due tizi che, insieme, sono un assegno circolare, Chiello e Leo rappresentano la ferocia difensiva e l’impostazione da dietro. Il capitano è da preservare, quando sta bene, a stare male sono gli attaccanti avversari. Spinazzola con le stampelle festante è già tra storia e sentimento ma quello che corre sulla corsia mancina, è da ricordare. Fino alla sorte contraria, è stato il miglior terzino dell’Europeo, semplicemente. Spina, nel fianco degli avversari. In bocca al lupo campione, il calcio ha bisogno di te, ti aspettiamo.

Il palleggio in mezzo al campo è stato voluto e amalgamato con piedi educatissimi a comporlo. Jorginho è stato l’intoccabile, non è appariscente ma si fa sentire con l’autorevolezza che appartiene ai carismatici. Verratti, campione d’Europa con zero minuti giocati in serie A, è tecnica e dinamismo. Ha cominciato acciaccato, ha finito giocando una grande finale. Barella è uno dei migliori prodotti del nostro pallone. Corre come se ci fossero sempre dei nemici ad inseguirlo, si inserisce da incursore moderno, è pratico ed efficace. Chiesa è un giocatore straordinario, calcia con entrambi i piedi praticamente allo stesso modo, ha strappo, rapidità, tecnica e voglia di spaccare il mondo. Si farà ma già è.  I Pessina e i Locatelli, che storie belle.

Il nostro attacco, spesso bistrattato ha fatto il suo, non conta solo segnare. Conta contribuire a farlo.

Mancini e Vialli che si abbracciano dopo la finale, è la cartolina da custodire, unici. Amici, compagni, tutto. Vialli e Mancini, l’Italia vi ama. Uomini di sport e di calcio, veri. A Londra l’Italia è stata bistrattata dall’ inizio alla fine, fuori lo stadio il tricolore calpestato, dentro i fischi assordanti ad ogni tocco azzurro. Il gol dopo due minuti che avrebbe spezzato le gambe a tutti, tranne a questi ragazzi, arrivati per vincere.

Quella dell’Italia è una vittoria totale, quella dell’Inghilterra è una sconfitta che va oltre il campo. Gli inglesi dovrebbe scusarsi con gli italiani e con l’Europa: fischiato da antisportivi l’inno italiano. I giocatori che si sfilano la medaglia del secondo posto non appena ricevuta in mondovisione, immagini di chi non ha saputo vincere ma soprattutto di chi non ha saputo perdere. Un tonfo sportivo e di immagine clamoroso per gli inglesi, col l’erede al trono   sugli spalti. Viva l’Italia dell’Europeo e della ripresa, auspicata. Il calcio è volano anche sociale ed economico, porta entusiasmo e voglia. Servono parecchio. Una vittoria per un Paese che ha sofferto per il Covid (così come praticamente tutto il mondo) e che nella propria nazionale di calcio ritrova, il senso di appartenenza e dello stare insieme. Siamo campioni d’Europa.

Vincenzo Montana

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