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Orazio Rosario Cavallaro

Cronaca

Il delitto Carità, il legale di Orazio Cavallaro: “L’odierno imputato non aveva alcun movente”

Nuova udienza del processo ad Orazio Rosario Cavallaro, 61 anni di Ravanusa, in carcere con l’accusa di essere stato il killer di Angelo Carità, licatese ucciso il 2 aprile dello scorso anno (giorno di Pasquetta) mentre tornava a casa.

Secondo l’avvocato Antonino Casalicchio, difensore dell’imputato, “non è stato mai chiarito il movente che avrebbe spinto l’imputato, qualora fosse realmente lui il colpevole, a commettere l’omicidio. Di conseguenza non si può ritenere in nessun modo che si tratti di un fatto premeditato”.

Nella scorsa udienza il pubblico ministero Chiara Bisso aveva chiesto la condanna all’ergastolo per Orazio Rosario Cavallaro.

Secondo il legale di Cavallaro, inoltre, le immagini del sistema di sorveglianza (che secondo l’accusa avrebbero inquadrato l’auto che il ravanusano si sarebbe fatto prestare per raggiungere Licata e compiere il delitto) “non sarebbero nitide. Non c’è un’immagine nitida – ha detto in aula il legale dell’imputato – in cui si vede che a sparare è stato lui”.

Ieri, in Tribunale ad Agrigento, c’è stata anche l’arringa dell’avvocato di parte civile, Antonino Gaziano, che assiste i familiari di Angelo Carità.

Il giudice per le indagini preliminari, Luisa Turco, emetterà la sentenza il prossimo 9 dicembre.

 

 

 

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