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Nello Musumeci

Politica

Il collettivo “Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali”: “No ai Beni Culturali alla Lega”

Il collettivo “Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali”, del quale fa parte anche il licatese Andrea Incorvaia, interviene sulla decisione del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, di affidare alla Lega l’assessorato ai Beni Culturali ed Identità Siciliana.

“La mossa di Musumeci – scrive il collettivo in un comunicato stampa – è puramente politica, come da lui stesso spiegato. Ma anche da quel punto di vista ben poco giustificabile: infatti, la Lega, alle ultime elezioni regionali del 2017, elesse un unico parlamentare, al quale se ne unirono poi altri quattro provenienti da liste vicine. La lista “Fratelli d’Italia-Noi con Salvini” (così come si presentava nel 2017) per l’Ars si era limitata al 5,65 per cento dei consensi, non certo una percentuale consistente. Già questo aspetto toglie legittimità politica all’azione voluta da Musumeci. Il tutto è amplificato dal fatto – aggiunge il collettivo – che la nomina riguarda proprio una poltrona in particolare, l’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità Siciliana, come se si potessero dimenticare, o addirittura “premiare”, decenni di offese continue al popolo siciliano da parte del Carroccio. Affidare “l’identità siciliana” alla Lega (non più “Nord” nel nome, ma non nella dirigenza) per tanti è parso uno sbeffeggio ai valori del popolo siciliano, la cui storia è stata forgiata da millenni di solidarietà, inclusione e integrazione, e che non ha assolutamente nulla da spartire con i precetti del carroccio. Si ricorda che in seguito alla tragica morte del professor Sebastiano Tusa, lo stesso Nello Musumeci ha occupato ad interim la poltrona in questione per 14 mesi. Per quale ragione dopo più di un anno non ha trovato una soluzione migliore di questa?”.

Secondo il collettivo, inoltre, “risulta altrettanto grottesca la delega alla promozione della cultura e dei dialetti locali, uno schiaffo di dimensioni cosmiche ad una collettività che per anni è stata considerata da quel partito come parassitaria e culturalmente arretrata. La nomina, o meglio la nomina sospesa, lascia davvero l’amaro in bocca sia per come è stata maturata, sia per quello che rappresenta il comparto beni culturali per tutta la Sicilia”.

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