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Giubileo di Sant’Angelo, Papa Francesco scrive ai Carmelitani: “Guardate al futuro con speranza”

Papa Francesco scrive ai Carmelitani e, in occasione del Giubileo per gli 800 anni del martirio di Sant’Angelo, indirizza una “lettera di incoraggiamento e benedizione”. La missiva porta la firma del cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato del Papa.

“Sua Santità – scrive il cardinale Parolin nella missiva – esprime la sua sentita partecipazione, formulando vivo compiacimento per tale circostanza e auspicando che l’evento (il Giubileo) segni una rinnovata vitalità spirituale per l’intera popolazione, favorendo una sempre più costante e fede adesione a Cristo”.

Papa Francesco, inoltre ha “esortato l’intera comunità a guardare al futuro con speranza, impegnandosi attivamente nell’opera di evangelizzazione e di cuore invoca, per la materna intercessione della Beata Vergine Maria, Regina del Carmelo, copiosi doni e conforti celesti, ed invia a lei e ai confratelli, come pure al Terz’Ordine, e ai tanti devoti, l’implorata benedizione apostolica”.

La lettera è indirizzata a M.R.P. Roberto Toni O. Carm., priore provinciale della provincia italiana dei Carmelitani, che lo scorso 29 gennaio aveva incontrato Papa Francesco nel corso dell’udienza generale in Vaticano e gli aveva consegnato una missiva in cui descriveva il Giubileo di Sant’Angelo.

Ed ecco il testo della lettera che il priore provinciale Roberto Toni ha consegnato al Papa lo scorso 29 gennaio.

Santità,
Le scrivo questa lettera anche motivato questa mattina dalla presenza di un gruppo di diversamente abili provenienti dalla comunità di Licata, in provincia e Arcidiocesi di Agrigento, che sono convenuti all’Udienza del mercoledì. Lei, Santità, già conosce e ha benedetto la terra agrigentina in occasione della Sua visita all’Isola di Lampedusa nel 2013.
L’Ordine dei Carmelitani sta per tornare in questa terra, precisamente a Licata, riaprendo una presenza nel Santuario del primo Santo dell’Ordine, Sant’Angelo Martire, del quale ricorrerà, il prossimo 5 maggio, l’ottocentesimo anniversario del martirio. Sant’Angelo venne in Sicilia dalla Terra Santa, predicò il Vangelo dovunque passò in Italia e proprio a Licata, il porto più importante della Sicilia sul Mediterraneo nel tempo del basso Medioevo, si oppose all’arroganza dei potenti in nome del Vangelo e offrì la sua vita perdonando il suo uccisore. Il nostro Ordine vuole ricordare questa figura, esempio del “vivere nell’ossequio di Gesù Cristo e servire Lui con buona coscienza e totale dedizione”, come ci insegna la nostra Regola. Abbiamo richiesto ed ottenuto dalla Penitenzieria Apostolica
di poter celebrare un Anno giubilare che andrà dalla data del 5 maggio 2020 al 5 maggio 2021 e sarà esteso a tutte le Comunità carmelitane nel mondo.
Come Frati Carmelitani ci stiamo preparando, in questi pochi mesi che ci separano dal 5 maggio, a ricomporre la nostra comunità insieme al Clero locale, al Terz’Ordine già presente e ai tanti devoti. Vorremmo impegnarci, in questa terra segnata dal disagio, dalla violenza, dal dramma degli immigrati ma anche piena di vita, di fede e di speranza, a vivere la carità di Cristo nella comunione fraterna.
Saremmo felici di avere la Sua benedizione. Sappiamo di chiedere oltre misura, ma vorremmo invitarLa a venire a Licata, a visitare Sant’Angelo, le sue reliquie e il suo Santuario, in questo Anno giubilare, nel luogo del suo martirio.
Questa comunità civile e religiosa, ci dicono, ha tanta sete di spiritualità e tantissime necessità, umane e pastorali. Licata, famosa per il suo porto e il suo faro, oggi è dimora delle barche sequestrate agli scafisti della “tratta” dei migranti e delle navi delle ONG fermate dal Governo che nel Mediterraneo cercano di salvare vite umane. Licata, Agrigento, la Sicilia è una terra di accoglienza ma anche di contraddizioni: la gente arriva dal mare e viene accolta, mentre coloro che sono nati qui partono per altre mete, in cerca di fortuna. Licata negli ultimi decenni si è spopolata, da cittadina viva e produttiva è diventata oggi una comunità fatta per lo più di anziani e di famiglie che hanno avuto la fortuna di poter rimanere. È da anni la prima città non capoluogo di provincia ad avere il maggior numero di residenti all’estero. Oltre le tante difficoltà, è una bella terra, e il Signore Onnipotente ha suscitato qui delle belle figure spirituali, come quella di Sant’Angelo di Gerusalemme, Carmelitano e Martire.
Santo Padre, oggi mi trovo qui e non posso non raccogliere l’appello di Viviana, che oggi accompagno, la cui esperienza è testimonianza per tutti e che mi ha insegnato più di tanti altri l’amore per la vita nella sofferenza e nella malattia; non posso non raccogliere l’appello di Maria Grazia ed Anna Maria, anch’esse – come Viviana – appartenenti al Terz’Ordine Carmelitano, e poi di Giacomo, che da “migrante” a Roma ci è stato vicino e si è impegnato affinché noi Carmelitani facessimo qualcosa per Sant’Angelo e per Licata. Non posso non accogliere l’appello di tutta la comunità licatese che La invita e La vorrebbe nella cittadina siciliana anche solo per pochissime ma significative ore, il 5 maggio prossimo o in qualche altro giorno dell’Anno giubilare. Noi lo speriamo.
Grato al Signore per questa bella occasione che ci riserva, Le assicuro l’umile preghiera mia e dei miei confratelli per il Suo ministero apostolico. Chiedendo la Sua benedizione,

P. Roberto Toni, O. Carm.
Priore provinciale

 

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