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Cassonetti stracolmi di rifiuti accanto alla villa comunale

Attualità

Chiude la discarica di Siculiana, si torna a fare i conti con la crisi della spazzatura

La discarica di Siculiana chiude di nuovo, per scadenza dell’autorizzazione regionale, e nell’agrigentino torna la crisi dei rifiuti. Crisi che, ovviamente, non risparmia Licata, visto che anche i rifiuti prodotti in città vengono conferiti a Siculiana.

Nel pomeriggio, per “garantire la tutela della salute pubblica e dell’ambiente”, il sindaco Angelo Cambiano ha emesso un’ordinanza con la quale dispone il conferimento, provvisorio, della spazzatura nel Centro comunale di raccolta di contrada Bugiades.

“Il sindaco ha ordinato – scrive il Comune – al commissario straordinario ed al legale rappresentante della Dedalo Ambiente, di potenziare il servizio pubblico essenziale, potenziando uomini e mezzi, e di mettere immediatamente a disposizione dell’ente, il Centro Comunale di Raccolta della zona ex Halos di Piano Buagiades, effettuando ogni necessaria operazione di movimentazione e trasferimento dei rifiuti solidi urbani indifferenziati provenienti dalla raccolta nel territorio, per il tempo strettamente necessario alle operazioni di svuotamento dai mezzi della raccolta e caricamento su altri mezzi e/o attrezzature, per il successivo avvio a discarica”.

“Ancora una volta – è il commento di Cambiano – la politica, intesa come organo di governo regionale, mostra le proprie debolezze ed incapacità che portano al fallimento totale. Come si fa a ripetere sempre gli stessi errori, ritardi, mancati interventi che portano soltanto alla disfatta dei servizi, all’incapacità degli amministratori locali a poter gestire la cosa pubblica, a garantire ai propri cittadini i servizi essenziali, ed, allo stesso tempo, ad un notevole incremento dei costi a carico degli stessi. Da domani, qualcuno mi dovrà dire dove e come poter smaltire i rifiuti che già si sono accumulati sia nel Ccr di Piano Bugiades, che nei cassonetti sparsi nel territorio comunale. Sicuramente un disdicevole modo per garantire la tutela della salute pubblica, dell’ambiente, soprattutto con l’arrivo della stagione calda, ed un pessimo biglietto da visita per i tanti turisti che affollano Licata e gli altri centri della provincia”.

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