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Eugenio Nobile mostra il masso con il leone

Attualità

“C’è un leone antichissimo scolpito sulle rocce di monte Petrulla?” Ecco l’ipotesi di Eugenio Nobile

I massi posti ai piedi del monte Petrulla, nelle campagne di Licata, potrebbero nascondere un leone, antichissimo, scolpito nella roccia.

E’ l’ipotesi tracciata da Eugenio Nobile, libero professionista di Ravanusa, appassionato di storia ed archeologia, e componente di Ravanusa Sicilia Antica, associazione “impegnata nell’individuazione, protezione e valorizzazione dei beni archeologici, storici e naturalistici”.

Ipotesi che Nobile ha tracciato dopo avere osservato, nel corso di una escursione, delle incisioni presenti sui massi in questione.

“Ho immediatamente pensato – scrive Eugenio Nobile su Facebook – alle parole di Tommaso Fazello che al capitolo III, “Del fiume gela, e della Città d’Alicata, e di Gela” dice: << … Correndo poi di continuo il fiume Salso, & entrando fra terra nel paese Geloo, per uno stretto canale, ch’è tra’ colli, lascia da man destra un’alta rupe, chiamata volgarmente Rocca dello stretto, nella cui cima è scolpita in pietra viva l’immagine d’un gran Leone, d’antichissima maniera, il qual si vede da viandanti dalla via comune, e da quei, che son nel paese di Gela, e vi fu scolpito (mi cred’io) per segno di qualche vittoria, ò di qualche Imperio>>”.

“Potrebbe trattarsi – ipotizza Nobile – dei resti di quel “gran leone” distrutto nel 1600 dal capitano d’armi spagnolo Emanuele Figueroa”.

(Foto Eugenio Nobile Fb)

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