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Cronaca

Blitz “Assedio”, i magistrati: “L’organizzazione aveva grandi interessi nelle slot machine”

E’ una parte importante dell’operazione antimafia “Assedio”, quella dedicata ai videopoker, le slot machine.

“L’organizzazione – scrive l’Arma – nutriva forti interessi nel settore delle slot machine. Attraverso una compiacente società di distribuzione di apparati elettronici da gioco, il cui titolare è stato sottoposto a fermo, aveva luogo infatti l’installazione pilotata di apparati da gioco in numerosi esercizi commerciali dell’hinterland licatese”.

Secondo i pubblici ministeri della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, che hanno firmato i fermi di indiziati di delitto nei confronti di sette persone, “i boss, o presunti tali, non svolgono alcuna attività lavorativa che possa avere attinenza con la distribuzione e la gestione di apparecchi e congegni automatici, semiautomatici ed elettronici da trattenimento e da gioco di abilità. Il loro presunto interessamento è indirizzato a imporre, a determinare, il controllo del territorio”.

I sostituti procuratori fanno riferimento ad intercettazioni, contenute nel provvedimento eseguito all’alba di ieri da 100 carabinieri tra Licata e Campobello di Licata, nel corso delle quali gli indagati, ed altre persone che sono coperte da omissis, parlano dell’installazione di videopoker a Licata, ma anche in alcuni altri Comuni vicini. Dalle conversazioni intercettata emergerebbe, inoltre, come in qualche occasione ci fossero delle incomprensioni con riguardo proprio all’installazione delle slot machine.

Domattina ad Agrigento avranno luogo gli interrogatori dei sette indagati rinchiusi in carcere dopo essere stati raggiunti dai provvedimento di fermo.

(Foto Internet) 

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