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“Trasformare con l’AI volti umani in action figure personalizzate”: ecco il nostro test
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Scritto da
Redazione
L’Intelligenza Artificiale (IA), definita come l’insieme di sistemi in grado di simulare processi cognitivi umani come apprendimento e problem-solving, sta ridefinendo i confini tra innovazione tecnologica e creatività. Secondo un report di Gartner (società di ricerca e consulenza, che fornisce analisi e consulenza strategica, in particolare nel settore della tecnologia dell’informazione e della supply chain.) entro il 2026 il 30% dei contenuti commerciali sarà generato tramite IA, segnando un’evoluzione epocale in settori che spaziano dal marketing all’editoria.

Ma quali sono le implicazioni pratiche di questa rivoluzione?
La redazione di Qui Licata ha testato in anteprima una delle più curiose applicazioni dell’IA generativa: la trasformazione di volti umani in action figure personalizzate.
Queste tecnologie si basano su algoritmi di machine learning, reti neurali profonde e dataset di immagini per l’addestramento. In particolare, i sistemi GAN (Generative Adversarial Networks) analizzano migliaia di volti umani per apprendere pattern anatomici, successivamente reinterpretati in modelli stilizzati e tridimensionali.
«L’obiettivo è creare un ponte tra dati biometrici e design parametrico» spiegano gli sviluppatori.
Se nel settore medico l’IA viene già impiegata per diagnosi predittive (come nel caso degli algoritmi di DeepMind per il riconoscimento precoce dei tumori), nel campo dell’entertainment si sta affermando per la creazione di avatar e miniature iperrealistiche.
Piattaforme come NVIDIA Omniverse o app consumer come FigurAI consentono oggi di generare action figure partendo da un semplice selfie, combinando computer vision e stampa 3D.
Il tool sperimentato dalla nostra redazione si basa su Stable Diffusion e modelli di style transfer, capaci di convertire ritratti fotografici in miniature 3D nel giro di pochi minuti. Il processo ha seguito tre fasi fondamentali:
1. Acquisizione di dati visivi (una foto scattata con smartphone);
2. Descrizione accurata del risultato atteso;
3. Generazione dell’action figure attraverso l’IA.
Il risultato? Sorprendente.
Pur mantenendo un tocco caricaturale, le figure conservano un’aderenza morfologica fino all’80% rispetto ai soggetti reali.
Questa sperimentazione non è un semplice gadget, ma un case study emblematico di come l’IA stia democratizzando strumenti un tempo riservati ai grandi studi di design industriale. Una rivoluzione alla portata di tutti.
In rete, inoltre, sono disponibili numerosi tutorial che guidano passo dopo passo gli utenti nella creazione delle proprie action figure personalizzate.
Vincenzo La Cognata
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