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Palma, Malluzzo: “Il rendiconto 2023 non può ricevere parere favorevole dei Revisori dei Conti”

“Il Collegio dei Revisori dei Conti, con verbale n. 11 del 20 marzo 2025, ha espresso un giudizio chiaro e senza ambiguità: il rendiconto 2023 del Comune non può ricevere un parere favorevole”.

Lo scrive in una nota Salvatore Malluzzo, consiglieri comunale di Palma di Montechiaro dal 2017 al 2022. Ecco il comunicato stampa integrale:

“La relazione dei Revisori evidenzia criticità strutturali e rischi finanziari seri, tra cui: Fondi e accantonamenti insufficienti: il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE) e i fondi rischi sono stati sottostimati, con esclusione di alcune componenti senza alcuna spiegazione. Il mancato accantonamento potrebbe generare un buco stimato oltre 10 milioni di euro, con conseguenze potenzialmente drammatiche sulla capacità del Comune di far fronte ai propri obblighi.

Fondo Contenzioso sotto dimensionato: secondo i Revisori, servirebbero almeno 1,5 milioni di euro per coprire rischi legali e obblighi non previsti. L’accantonamento insufficiente espone l’Ente a debiti inattesi e contenziosi con effetti economici rilevanti.

Società partecipate poco trasparenti: rapporti crediti/debiti squilibrati, bilanci incompleti e accantonamenti per rischi futuri insufficienti creano potenziali debiti fuori bilancio e rischi per la gestione finanziaria complessiva.

Debiti fuori bilancio e anticipazioni di tesoreria: già accertati 141.000 euro per ricoveri di disabili e anziani, mentre oltre 1,4 milioni di euro restano da accantonare. L’uso continuativo delle anticipazioni di tesoreria, senza reintegri e con gestione carente della cassa vincolata, aumenta il rischio di squilibrio finanziario.

Gestione complessiva del bilancio: ritardi nei pagamenti, interessi passivi, indebitamento elevato, costi del personale sproporzionati rispetto alle entrate e disavanzo totale stimato oltre 17 milioni di euro.

Nonostante queste criticità, il Consiglio comunale ha approvato il rendiconto. Il Segretario generale, Pietro Amorosia, presente in aula, ha reso edotti i consiglieri sulle conseguenze di una simile decisione? La trasparenza sulle responsabilità politiche e contabili resta essenziale, perché ogni scelta influisce direttamente sull’equilibrio finanziario e sui servizi ai cittadini.

Va sottolineato che il parere dei Revisori non è opzionale: si tratta di un atto obbligatorio previsto dall’art. 239 del TUEL e dal D.lgs. 118/2011. Ridurlo a un adempimento formale significa ignorare la legge. I Revisori hanno il dovere di esprimere una valutazione tecnica sulla regolarità contabile, le cui osservazioni costituiscono responsabilità amministrativa, contabile e politica.

Quanto al Commissario ad acta, occorre chiarire che il suo intervento non delegittima i Revisori né obbliga il Consiglio a un voto favorevole. La giurisprudenza è chiara: il Commissario può sostituirsi al Consiglio solo in caso di inerzia, senza incidere sulla libertà di voto dei consiglieri (TAR Sicilia – Catania, sent. n. 1908/2019; Consiglio di Stato, sez. V, sent. n. 5442/2012). Il Consiglio avrebbe dunque potuto legittimamente non approvare, assumendosi la responsabilità politica con lo scioglimento dell’assise, come previsto dall’art. 227 TUEL.

Resta il dato sostanziale e incontrovertibile: disavanzo di oltre 17 milioni di euro, accantonamenti insufficienti, anticipazioni di tesoreria non reintegrate e cassa vincolata gestita senza provvedimenti formali. Non si tratta di opinioni, ma di fatti oggettivi che mettono a rischio l’intero Ente e la qualità dei servizi pubblici.

Conclusione: trasparenza, prudenza e rispetto dei principi contabili non sono opzionali. Giocare con i conti pubblici significa mettere a rischio l’intera comunità ed il futuro della stessa”.

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