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Operatori ecologici

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Licata, netturbini senza stipendio da 2 mesi. La Cgil: “Al lavoro per un’eclatante azione di lotta”

Da due mesi non ricevono lo stipendio e sono esasperati.

Si tratta degli operatori ecologici del cantiere di Licata ed ora a prendere posizione è la segreteria generale della Cgil funzione pubblica di Agrigento, con il segretario Vincenzo Iacono.

“La Funzione Pubblica CGIL in data 23/01/2023 aveva chiesto – srive il sindacato – l’attivazione della procedura di raffreddamento per la vertenza ormai annosa dei mancati pagamenti delle spettanze del personale impegnato nel servizio di igiene ambientale del Comune di Licata. Grazie alla preziosa mediazione della Prefettura, la procedura era stata chiusa positivamente, in quanto il sindaco doveva versare la somma di 174.000 euro entro venerdì 03/02/2023, per costituire un fondo di rotazione per versare gli stipendi mensilmente; le ditte dovevano versare le spettanze ai dipendenti entro la settimana in corso”.

“Purtroppo, gli impegni presi dalle controparti – aggiunge la Cgil – in particolare del sindaco, sono stati completamente disattesi per cui risulta urgentissimo la riconvocazione delle parti. In data odierna la Cgil ha chiesto l’attivazione della procedura di raffreddamento prevista dalla normativa sugli scioperi nei servizi pubblici per il mancato pagamento degli stipendi ai dipendenti impegnati nella gestione dei servizi di igiene ambientale del Comune di Licata. La richiesta è stata inviata alla Prefettura di Agrigento, per rivendicare il pieno rispetto del CCNL unico di settore, sul versamento delle spettanze agli operatori e agli autisti”.

“I lavoratori – argomenta la Cgil – devono percepire gli stipendi dei mesi di dicembre e gennaio e solo dopo scioperi e assemblee riescono ad ottenere il versamento delle spettanze, non riuscendo a programmare le spese della propria famiglia. E’ necessario che il Comune, stazione appaltante, faccia rispettare il capitolato dell’appalto per quanto riguarda il rispetto delle scadenze previste dal CCNL. In questa situazione di grave criticità, questi lavoratori portano avanti il servizio con grande sacrificio, il minimo che le Istituzioni devono fare è assicurare loro lo stipendio mensile. I lavoratori sono costretti a protestare, senza l’impegno a versare immediatamente le spettanze e a programmare la soluzione definitiva della vertenza, oltre allo sciopero saranno organizzate altre eclatanti iniziative di lotta”.

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