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L’ex sindaco Angelo Biondi: “Il Comune di Licata è in dissesto finanziario?”

L’ex sindaco di Licata, Angelo Biondi, torna ad intervenire sulle finanze del Comune.

“Il Comune di Licata è in dissesto finanziario? E’ questo l’interrogativo che tanti licatesi si pongono. Ieri, incontrando in spiaggia un concittadino attento alle vicende del nostro Comune, venivo informato – è il commento di Biondi – che sull’argomento non c’è dubbio alcuno. La persona in questione era arcisicura del conclamato dissesto finanziario del nostro ente, asserendo anche, che il “default” è già in atto da diverso tempo, ma nessuno ha voglia e volontà di dichiararlo formalmente. Io ribadivo che la dichiarazione di un eventuale dissesto non è un atto discrezionale su cui agli amministratori è lasciata facoltà di certificarlo o meno. La norma in tal senso è categorica: “si ha dissesto finanziario quando un ente non è più in grado di assolvere alle “ordinarie funzioni” ed ai servizi definiti indispensabili, quando nei confronti dell’Ente esistono crediti di terzi ai quali non si riesce a far fronte con il mezzo ordinario del riequilibrio di bilancio né con lo strumento straordinario del debito fuori bilancio” (art. 244 del Tuel). Per cui dichiarare il dissesto finanziario è un atto esclusivamente oggettivo”.

“Se c’è – aggiunge Biondi – dev’essere dichiarato (in caso contrario gli amministratori saranno chiamati a rispondere di tale omissione), se non c’è, dichiararlo fittiziamente equivale a commettere un falso in atto pubblico. «I nostri amministratori se ne fottono, il loro unico pensiero è tergiversare fino a fine mandato e lasciare la patata bollente nelle mani della prossima amministrazione», è stata la secca risposta del mio interlocutore. Sarà vero? Il comune di Licata è oggettivamente un ente in dissesto finanziario? Per saperlo con certezza l’unica via, a mio modo di vedere, è quella di chiamare formalmente in causa: sindaco, assessore alle finanze, responsabile dell’ufficio finanze e revisori dei conti. Basterebbe una specifica interrogazione consiliare (il consigliere Curella, a cui riconosciamo l’unica attiva azione di opposizione, potrebbe farsene carico), con esplicita richiesta al presidente del consiglio, attento e rigoroso osservatore dei regolamenti, di sollecitare, alle figure in indirizzo, un’esaustiva risposta nei termini previsti dalla norma (30 giorni)”.

“Solo cosi, mettendo nero su bianco – conclude l’ex sindaco – le risposte degli attori principali in materia di finanza comunale, si potrà avere la certezza di come stanno veramente le cose. “Carta canta”! Non credo che i soggetti in questione, chiamati a sottoscrivere una dettagliata relazione in merito, si sognerebbero minimamente di non dire esattamente se il nostro comune è o non è in dissesto finanziario”.

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