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Gestione dell’acqua nell’Agrigentino, 8 associazioni: “Si continua a perdere tempo prezioso”

“Si avvicina inesorabilmente la scadenza del primo luglio 2022 imposto dal disegno di legge Draghi, denominato “concorrenza”, per fare piazza pulita dei servizi pubblici locali che abbiano avuto l’ardire di resistere alla mano salvifica del “mercato” e del privato. Il colpo di spugna su 15 anni di lotte per l’acqua pubblica riguarda a pieno titolo anche il destino del nostro servizio idrico, ma chi dovrebbe occuparsene sembra non esserne affatto preoccupato”.

Sidis corso Umberto

Lo scrivono in una nota le otto associazioni, con in testa il coordinamento Titano, che monitorano in continuazione lo stato di salute della situazione idrica in provincia di Agrigento.

“I sindaci invitano le associazioni (le poche parlanti) a non eccedere con gli “allarmismi”, ma quali rassicurazioni hanno fornito, ad esse e all’utenza, per placare l’apprensione sul futuro dell’acqua pubblica? I segnali sono tutt’altro che incoraggianti. Se per ipotizzare cosa succederà nel futuro prossimo – scrivono ancora le 8 associazioni – volessimo guardare al recente passato, vedremmo che oggi viene riproposta dai sindaci la consueta tecnica dilatoria che tanto ha danneggiato il servizio e i cittadini. A distanza di 8 mesi dalla costituzione di Aica, la Consulta delle associazioni, dopo un primo incontro interlocutorio, non viene ancora avviata, impedendo alle associazioni di fornire il contributo necessario al risanamento dell’azienda, con i bilanci alla mano. La tecnica dilatoria ha dato i suoi nefasti frutti anche quando i sindaci hanno impiegato quasi 3 anni per costituire un’azienda pubblica che avrebbero potuto ottenere dopo 1 anno”.

“Nei fatti, dopo otto mesi, i sindaci sono ancora in mezzo alla palude e a tre mesi dalla scadenza degli “esami di ammissione” voluti dal PNRR e dal DL “concorrenza”, non sappiamo – concludono le associazioni – ancora come faranno a mantenere in mano pubblica un’azienda che dovrebbe marciare in regime di full cost recovery ed invece registra pesanti negatività. Sarà l’ennesima emergenza apparecchiata per giustificare il prossimo colpo di grazia all’acqua pubblica sulla pelle dei cittadini e in barba alla volontà popolare?”

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