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Capitano De Tullio

Attualità

Festa dell’Arma, il colonnello De Tullio: “Il primo obiettivo resta il contrasto alla mafia”

“Nel silenzio solenne della sera, tra le pietre millenarie del Tempio dei Dioscuri, l’Arma dei Carabinieri ha celebrato oggi il suo 211° Anniversario di Fondazione”.

E’ così che inizia il comunicato stampa diffuso, in serata, dal comando provinciale dell’Arma.

Ecco la nota integrale:

“Un momento denso di significato, che ha intrecciato storia e attualità, memoria e impegno quotidiano, nel segno della continuità tra ciò che l’Istituzione è stata e ciò che intende rimanere: una presenza costante e affidabile al fianco dei cittadini.

Alla cerimonia, hanno preso parte le massime Autorità civili, militari e religiose della provincia, i Gonfaloni della Città di Agrigento e del Libero Consorzio Comunale, i Sindaci del territorio, rappresentanze dell’Associazione Nazionale Carabinieri e delle associazioni sindacali, nonché numerosi cittadini. Lo schieramento, composto da militari in Grande Uniforme Speciale e in uniforme di servizio, ha offerto l’immagine viva e concreta di un’Istituzione radicata nel territorio e fedele alla propria missione, in un simbolico abbraccio tra la dimensione operativa quotidiana e il solenne spirito di corpo dell’Istituzione.

Fondata il 13 luglio 1814, l’Arma dei Carabinieri rappresenta un presidio insostituibile di legalità. Forza militare di polizia a competenza generale e in servizio permanente di pubblica sicurezza, da oltre due secoli custodisce un patrimonio di valori che la rendono un riferimento insostituibile nel tessuto della società. Impegnata nella difesa del territorio nazionale, nella sicurezza pubblica e nelle missioni internazionali, con articolazioni specialistiche nei settori della tutela ambientale e forestale, del lavoro, della salute e del patrimonio culturale.

La cerimonia, impreziosita dall’esecuzione dell’Inno nazionale e delle marce militari da parte degli studenti del Liceo Classico e Musicale “Empedocle” di Agrigento, è proseguita con la lettura del messaggio istituzionale del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno del Comandante Generale.

Nella sua prolusione, il Comandante Provinciale – Colonnello Nicola De Tullio – ha affermato:

““

L’Annuale di Fondazione rappresenta per l’Arma dei Carabinieri un momento di celebrazione della propria identità attraverso l’incontro con i cittadini, al cui servizio opera da 211 anni.

Un percorso che segna l’evoluzione di un’Istituzione che cresce e si organizza seguendo le esigenze della società ma mantenendo saldi, nelle scelte organizzative e nei modelli di approccio operativo, i caratteri e i valori etici che da sempre ne hanno ispirato l’azione: la militarità, il coraggio, l’umanità.

Il primo obiettivo dell’azione operativa in questa provincia non può che essere quello del contrasto alle organizzazioni mafiose, che continuano a rappresentare un serio pericolo per la vita democratica del Paese e la piena libertà sociale, economica e personale dei cittadini.

L’indagine conclusa nei mesi di dicembre e gennaio contro le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle, prima con l’esecuzione di un fermo emesso dalla Direzione Distrettuale di Antimafia di Palermo e poi con l’esecuzione di 48 misure cautelari, dimostra ancora oggi sulla città l’esistenza di consorterie sempre interessate al controllo del territorio, alla gestione dei traffici illeciti e al condizionamento delle dinamiche economiche.

A questa azione si affianca in senso più generale l’azione di prevenzione e contrasto di tutte le forme di illegalità che insidiano il vivere sociale.

La violenza di genere, fenomeno intollerabile per una società civile, continua a richiedere un impegno costante, in prima battuta da parte delle Stazioni Carabinieri, presidi sul territorio e spesso veri e propri luoghi di ascolto e di dialogo. La maggiore sensibilità collettiva e gli strumenti normativi nel tempo introdotti consentono di offrire importanti risposte verso un problema, che però, occorre dirlo, non può essere letto e interpretato solo attraverso la lente giudiziaria o di polizia, ma che deve essere approcciato su più dimensioni, sociale, economica, culturale.

Con riguardo ai fenomeni di criminalità predatoria, pur non registrandosi dimensioni preoccupanti sul fronte dei furti e delle rapine in provincia, è necessario sottolineare che si tratta di reati che meritano attenta vigilanza poiché colpiscono direttamente i cittadini. Il premio “Allotta” di quest’anno viene infatti consegnato a un Comandante di Stazione che libero dal servizio, grazie alla sua iniziativa e all’intuito, ha intercettato un furgone sospetto, si è messo all’inseguimento con la propria autovettura e, agevolando l’intervento delle pattuglie in supporto, è riuscito a trarre in arresto 7 persone che avevano da poco rubato diverse moto presso un concessionario, consentendo la restituzione dei mezzi al legittimo proprietario. L’episodio è pienamente evocativo del sentimento di protezione che lega i Comandanti di Stazione alle comunità.

Sempre in tema di esigenze di sicurezza, continua a insinuarsi il fenomeno delle truffe in danno di anziani, ad opera di organizzazioni criminali strutturate in altre aree del territorio nazionale che si avvalgono di emissari locali per colpire le vittime più vulnerabili, con conseguenti danni morali e psicologici profondi.

In questo settore, all’immancabile azione investigativa viene affiancata dai Reparti dell’Arma la determinante iniziativa in termini di sensibilizzazione attraverso eventi e incontri con le associazioni, con le parrocchie e mediante messaggi divulgati sui diversi canali di comunicazione. In ultimo, la campagna avviata dal Comando Provinciale con Federfarma e con l’ordine dei farmacisti per la diffusione in tutte le farmacie della provincia di volantini e locandine informative. Un dato che conforta è l’inversione di proporzione tra truffe consumate e truffe solo tentate e quindi sventate grazie alla consapevolezza delle vittime Quest’ultimo dato in crescita lascia pensare che le azioni poste in essere sul piano della prevenzione a tutti i livelli siano produttive di positivi effetti.

La prospettiva di una pluridimensionalità dell’azione viene sviluppata nei diversi settori che attengono più in generale alla qualità della vita dei cittadini.

La sicurezza sui luoghi di lavoro, così come la dignità del lavoro stesso, la tutela della salute e la salvaguardia dell’ambiente.

In quest’ultimo settore rilevano le attività di indagine svolte a seguito di un gravissimo incendio verificatosi in una discarica di Licata, con conseguenze disastrose per quell’area. Le attività del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura di Agrigento, sensibilissima alle tematiche ambientali, hanno consentito di trarre in arresto gli esecutori materiali oltre ad altri 10 soggetti legati alla criminalità locale e dediti ad attività illegali sul territorio.

In questo ambito va sottolineato l’impegno dei Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Agrigento che qualificano l’azione dell’Arma attraverso la specializzazione e l’esperienza maturata.

Proprio recentemente è stato ultimato uno studio su tutti i sistemi di depurazione della provincia, che ha fatto rilevare significative criticità in un settore che merita attenzione da parte di tutte le Istituzioni coinvolte, poiché va a incidere su un territorio che vede nella bellezza paesaggistica e nella vocazione turistica una delle più importanti speranze di sviluppo.

Un modello operativo dunque che si avvale di una struttura a più livelli e arricchito dai comparti di specialità, ma che mantiene come canone del suo agire la vicinanza al cittadino. Vicinanza al cittadino che significa saperne ascoltare la voce, specie quando reclama diritti fondamentali, quale è ad esempio quello dell’acqua potabile. In questo senso si leggono le attività di verifica svolte su tutta la provincia per il controllo del prelievo idrico, della distribuzione e del trasporto dell’acqua, quest’ultimo spesso appannaggio di operatori privi di ogni autorizzazione e delle più elementari garanzie di igiene, con rischi evidenti per la salute della collettività, come purtroppo in diversi casi certificato. Il Comando Provinciale continuerà a operare in questo settore al fianco delle altre Forze di polizia, della magistratura, della Prefettura e di tutti gli Enti territoriali interessati.

Tutti gli interventi ricordati, i risultati conseguiti sono realizzati da donne e uomini che hanno scelto di servire il Paese in uniforme, con la loro professionalità, la loro formazione, ma soprattutto la loro umanità. Hanno le loro famiglie, le loro vite, la loro identità e sono uniti dal desiderio di realizzarsi servendo i cittadini e dando il meglio di sé.

””

Un momento particolarmente toccante è stata la consegna dei riconoscimenti ai Carabinieri distintisi per senso del dovere:

Encomio semplice concesso dal Comandante della Legione Carabinieri “Sicilia” a:

  • Maresciallo Capo Gianluca GAROZZO
  • Maresciallo Francesco BIFULCO
  • Vice Brigadiere Domenico DE GIGLIO
  • Appuntato Massimo PEDANO

con la seguente motivazione:
Addetti a Stazione operante su territorio caratterizzato da elevato indice di criminalità, evidenziando lodevole senso del dovere, elevata professionalità e spiccato intuito investigativo fornivano determinante contributo ad un’indagine finalizzata a disarticolare un gruppo criminale dedito allo spaccio di consistenti quantitativi di sostanze stupefacenti, anche nei confronti di minori. L’operazione, che si concludeva con l’esecuzione di un provvedimento restrittivo a carico di sei indagati ed il sequestro di un cospicuo quantitativo di droga, suscitava il plauso dell’opinione pubblica contribuendo a esaltare il prestigio dell’Istituzione.”        
Agrigento, settembre 2018 – aprile 2019.   
Il riconoscimento è stato consegnato dal Procuratore della Repubblica di Agrigento, dott. Giovanni DI LEO, e dalla Procuratrice della Repubblica di Sciacca, dott.ssa Maria Teresa MALIGNO.

A seguire, è stata conferita la tradizionale Targa “Appuntato Allotta” al:        
Maresciallo Maggiore Armando MANZO, Comandante della Stazione Carabinieri di Raffadali, con la seguente motivazione:       
Comandante di Stazione distaccata, mentre si dirigeva al lavoro, incrociava lungo la strada un furgone in fuga, successivamente individuato quale oggetto di furto, all’interno del quale erano stati occultati motocicli, anch’essi di provenienza furtiva, asportati da una concessionaria del luogo. L’Ispettore, insospettito dalle circostanze e dalla dinamica degli eventi e animato da spiccata intraprendenza operativa, iniziava a seguire autonomamente il mezzo a distanza e contattava, durante la fase dell’inseguimento, la Centrale Operativa per l’invio di militari in supporto, con il contributo dei quali riusciva a bloccare il veicolo in sicurezza, traendo in arresto 7 soggetti per furto aggravato e consentendo la restituzione di tutti i mezzi al concessionario da cui erano stati poco prima asportati, così riscuotendo il plauso delle istituzioni locali e dei cittadini. Simbolo di vicinanza e senso di responsabilità verso la comunità, il Mar. Magg. Armando Manzo, con il suo costante operato, emblematicamente culminato nella rilevante attività di polizia giudiziaria, interpreta con capacità e orgoglio la figura del Comandante di Stazione, riferimento per il territorio e la collettività.”.   
La Targa, alla presenza dell’Intendente di Finanza Emerito, Avv. Gaetano Allotta, insignito dell’Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, è stata consegnata dal Prefetto di Agrigento, dott. Salvatore CACCAMO, mentre la motivazione in pergamena è stata consegnata dal Sindaco di Agrigento, dott. Francesco MICCICHÈ
Il riconoscimento, istituito più di 40 anni fa in ricordo del padre Benedetto, Appuntato della Benemerita, è realizzato in argento, riporta l’antico stemma araldico dell’Arma dei Carabinieri e viene assegnato, ogni anno, su designazione del Comandante Provinciale di Agrigento, a un militare particolarmente distintosi nello svolgimento dell’attività di servizio.

La cerimonia si è conclusa con l’esibizione del coro polifonico di musica sacra e di tradizione popolare “Chorus Schola Cantorum Quisquinae” di Santo Stefano Quisquina, che ha allietato i presenti con l’esecuzione dell’Inno nazionale e di tre brani del suo repertorio.

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