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Paolo Iacopinelli

Politica

Elezioni, Paolo Iacopinelli ai candidati: “Serve una battaglia Comune per portare l’acqua nelle campagne”

Paolo Iacopinelli, agronomo licatese ed esponente del PD, interviene nel dibattito politico che sta caratterizzando la campagna elettorale, proponendo delle soluzioni per portare l’acqua nelle campagne di Licata.

Ci ha inviato una nota, che volentieri pubblichiamo.

“In occasione delle imminenti elezioni nazionali e regionali, al netto di qualsiasi tipo di ipocrisia, mi chiedo: il nostro ceto politico ha idea di cosa sia l’agricoltura a Licata, con i suoi circa 150 milioni di produzione lorda vendibile nei suoi territori comunali di  circa  17.800 ettari? Ha idea di quanta manodopera impiega direttamente e con l’indotto? Ha idea della fragilità del sistema, sempre più sofferente a causa del nostro clima siccitoso che non assicura le piogge necessarie per il rimpinguamento delle falde acquifere? Ha idea della natura di queste acque che presentano concentrazioni saline elevate? Ha idea di quanti agricoltori siano stati denunciati per furti di acqua, costretti dal bisogno per portare avanti le colture?

Se la classe politica licatese è consapevole di quanto sopra esposto, perché il territorio di Licata è uno dei pochissimi della Sicilia a non possedere neppure un metro di condotta di acqua irrigua pubblica? Perché le lotte contadine che hanno visto spesso migliaia e migliaia di agricoltori scendere in piazza a manifestare per l’acqua dal Gibbesi, con in testa prima Ciccio SOTTILE della CGIL, poi Peppe SICA della CONFCOLTIVATORI ed oggi il Prof. Agostino LICATA del Comitato Acqua, non hanno mai ricevuto alcuna risposta? Perché i diversi tentativi di utilizzo delle acque reflue dei consorzi irrigui CORA  e MANCA sono stati destinati al fallimento? Perché  gli ultimi tentativi di consorzio avanzati per l’utilizzo delle acque della condotta non hanno ancora ricevuto una risposta adeguata?

Dobbiamo aspettare l’arrivo di qualche Sindaco (mi viene in mente Zammuto di Agrigento) o qualche funzionario dello Stato o Prefetto che, di fronte all’emergenza idrica per usi civili, faccia quello che gli tocca fare: sorvegliare la condotta metro per metro con l’esercito o con le forze dell’ordine?

Perché dobbiamo criminalizzare un territorio con centinaia di arresti e penalizzare gente volenterosa che vuole faticare per fare reddito e guadagnarsi il pane con il proprio sudore?  Perché a questa gente non si è in grado di garantire il giusto diritto alla vita, all’acqua, elemento primario per ogni sviluppo economico?

Ricordo che agli inizi degli anni 2000, in un consiglio comunale tenutosi alla presidenza dell’assemblea regionale a Palermo, l’allora presidente CUFFARO si impegnò con documento scritto e controfirmato a portare l’acqua nelle campagne. Ricordo ancora in quegli anni, in un consiglio comunale aperto tenutosi nel chiostro della Badia, il sottoscritto, consigliere comunale dei DEMOCRATICI DI SINISTRA, avanzò la proposta dell’utilizzo della condotta Gela-Licata, che portava l’acqua dal dissalatore di Gela, anche per scopi irrigui agricoli. Qualcuno, l’allora presidente provinciale della confcoltivatori, Giovanni Greco, oggi presidente con grandi meriti della cantina VITICULTORI ASSOCIATI di Canicattì, ad un amico comune ebbe a dire: “ma Paulinu niscì foddri? L’Acqua pi paisa vo dari agli agricoltori?”

Oggi, a distanza di 20 anni, l’appello che voglio avanzare ai compagni del Partito Democratico, con tutte le sue articolazioni, e a tutti gli altri partiti presenti sul territorio, è lo stesso: insieme portiamo avanti questa battaglia affinché si riesca a fornire l’acqua nelle campagne. Facciamo in modo che venga pagata a tariffe giuste ed oneste, come già avviene negli altri comprensori irrigui.

Non mettiamo la testa sotto la sabbia, impegniamoci per fare in modo che ritorni la legalità nel nostro territorio e che venga restituita dignità ad un settore primario e vitale per la nostra città.

Buona campagna elettorale a tutti”.

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