
Achille Furioso, presidente uscente dell’Ordine degli Ingegneri di Agrigento, torna a parlare dell’aeroporto di Agrigento, annunciando il proprio sostegno al progetto.

Ecco il comunicato stampa integrale:
“Nel giorno in cui il CT Spalletti siede sulla panchina della Nazionale per giocarsi l’ultima possibilità di accedere ai Mondiali – pur essendo già stato esonerato – e l’Italia rischia per la terza volta consecutiva di non qualificarsi; nel giorno in cui Jannik Sinner tiene il Paese incollato allo schermo per 5 ore e 29 minuti, dimostrando che si può perdere con onore, sportività e orgoglio; nel giorno in cui la squadra di calcio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Agrigento conquista le finali nazionali di categoria che si disputeranno a settembre in occasione del Convegno Nazionale degli Ingegneri…
…proprio in questo giorno, così ricco di simboli e contraddizioni, qualcuno potrebbe chiedersi perché parlare di elezioni ordinistiche o, addirittura, perché tornare a parlare dell’aeroporto di Agrigento.
Eppure, è proprio in giornate come queste che è giusto fermarsi a riflettere.
Le recenti elezioni all’Ordine degli Ingegneri non le ha vinte Furioso, questo è certo. Ed è altrettanto certo che non si è trattato di una sconfitta personale, quanto di un passaggio, di un momento di consapevolezza e di maturità democratica. È giusto affermare che ha vinto la democrazia, la libertà di scelta, la categoria dei liberi professionisti e, perché no, anche il nostro Territorio.
Il 23 giugno si insedierà il nuovo Consiglio dell’Ordine. Alla luce dell’identità degli eletti e del consenso trasversale raccolto, è lecito pensare che vi sarà una sostanziale continuità con l’attività dell’ultimo quadriennio. Molti degli eletti hanno pubblicamente espresso apprezzamento per quanto fatto in questi anni. Ma io mi auguro che si vada oltre la semplice continuità. Non mi sono ricandidato non solo per tornare all’attività di libero professionista, ma anche per lasciare spazio a un nuovo corso, a una nuova visione, a una nuova guida.
Un nuovo Presidente, che ancora non conosciamo, certamente darà la propria impronta, insieme a un nuovo Segretario, un nuovo Tesoriere, un nuovo delegato alla Consulta e un rinnovato Consiglio. E se davvero ognuno ragionerà con la propria testa, per il bene dell’Ordine, dei colleghi e del territorio, allora questo sarà il risultato più importante.
Ed è proprio questo ciò di cui vado più orgoglioso: che l’Ordine degli Ingegneri resti luogo di autonomia, pensiero libero, confronto e crescita, e non altro che certamente non avrebbe tutelato gli interessi istituzionali della Categoria.
E allora, cosa c’entra l’aeroporto?
C’entra eccome. Perché un Ordine libero, autonomo e professionale può e deve contribuire al riscatto di questo Territorio, oggi ferito da inchieste giudiziarie che descrivono scenari preoccupanti di corruzione, logiche opache e ritardi cronici in opere pubbliche essenziali, come la rete idrica del capoluogo.
E in questo contesto difficile, torna a farsi largo un’idea che non vuole morire: l’aeroporto della Provincia di Agrigento. Il sito di Piano Romano, nel territorio di Licata, individuato già negli anni Ottanta, oggi è tornato all’attenzione grazie alla caparbietà di tanti soggetti: dalla Rete delle Professioni Tecniche al Comitato Promotore, dall’Ordine degli Ingegneri a singoli cittadini, associazioni, sindacati, componenti della società civile e religiosa.
L’aggiornamento dello studio di sostenibilità – reso possibile anche grazie ad una legge che ha visto primo firmatario dall’on. Calogero Pisano – ha dato nuovo slancio all’idea. La costituzione di una società per azioni e il parere favorevole tecnico reso dal Ministero sul sito individuato sono fatti concreti. E proprio il 21 marzo, nel Teatro Pirandello gremito, ho avuto modo di sottolineare al Ministro alle Infrastrutture, Salvini, che le “integrazioni economiche” richieste al Libero Consorzio, oltre ad essere pleonastiche – per usare un termine elegante – rischiano di trasformarsi in semplice “melina”, per usare anche un’espressione calcistica.
Esiste già un modello giuridico ed economico per realizzare l’opera: il partenariato pubblico-privato (PPP), previsto dal Codice dei Contratti. Lasciamo che siano i privati a investire, a rischiare e a credere in questo territorio. Se un gruppo imprenditoriale è disposto a farlo, a investire risorse proprie, che senso ha continuare a frenare?
C’è chi afferma che un aeroporto ad Agrigento toglierebbe passeggeri a Palermo. Ma non è forse più logico pensare che si aprano nuove rotte, nuove opportunità, nuovi flussi turistici? Non potrebbero essere due milioni di viaggiatori in più e non in meno?
La futura società di gestione potrebbe coinvolgere anche i soggetti che oggi gestiscono gli aeroporti di Palermo e Catania, trasformando la concorrenza in sinergia.
Chi ha provato a zittire questa visione, chi ha voluto ostacolare articoli come questo, chi ha tentato di soffocare la voce libera dei professionisti, non ci è riuscito.
Ed è questa la nostra vittoria. La vittoria della libertà, del merito, della trasparenza e dell’amore per la nostra terra.
Avanti tutta, cari futuri consiglieri!
E in bocca al lupo al nuovo Presidente, uomo o donna che sia”.
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