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Stabilimenti balneari, Cosentino: “Per ripartire servono sgravi fiscali e linee di accesso al credito”

“Subito sgravi fiscali, oltre a nuove linee di accesso al credito, per i titolari degli stabilimenti balneari”.

La proposta è dell’architetto licatese Chiara Cosentino che ha scritto una lunga lettera all’assessore regionale al Territorio ed Ambiente ed al sindaco di Licata in cui affronta la questione.

“Molto si è parlato, e ancora si continua a parlare della questione degli stabilimenti balneari. La Regione Sicilia, attraverso i suoi rappresentanti, ha annunciato – scrive Cosentino – che ci si sta attivando alfine di annullare il pagamento della concessione demaniale per l’anno in corso. L’annullamento del canone demaniale a mio avviso non rappresenta un fenomeno eccezionale, infatti è lo stesso codice della navigazione che prevede la riduzione del canone recitando all’art.40 “qualora l’utilizzazione di beni del demanio marittimo da parte del concessionario venga ad essere ristretta, al concessionario non è dovuto alcun indennizzo, ma si fa luogo a un’ adeguata riduzione del canone”, e all’art. 45 “quando, per cause naturali, i beni del demanio marittimo concessi subiscono modificazioni tali da restringere l’utilizzazione della concessione, il concessionario ha diritto ad una adeguata riduzione del canone”. L’adeguata riduzione del canone viene calcolata in proporzione alla riduzione dell’area. E’ chiaro che se il legislatore ha previsto una riduzione del canone laddove un concessionario dovesse usufruire di un area minore rispetto a quella assentita in concessione si può ritenere ragionevole dedurre che se per motivi non riconducibili alla sua volontà non può usufruire dell’intera area ha il diritto all’esonero del canone demaniale”.

“Aggiungo – scrive ancora Chiara Cosentino – che oggi i concessionari si trovano non di fronte al caso di una riduzione ma di fronte alla non utilizzazione dell’intera area concessa. Pertanto è come se le concessioni fossero state di fatto revocate, stando che le stesse sono tutte in scadenza alla data del 31/12/2020. Sempre il codice della navigazione all’art. 42 recita che “qualora le concessioni abbiano dato luogo a una costruzione di opere stabili l’amministrazione, è tenuta a corrispondere un indennizzo pari al rimborso di tante quote parti del costo delle opere quanti sono gli anni mancanti al termine di scadenza fissato”. Pertanto tutti gli stabilimenti balneari mantenuti anche nel periodo invernale rientarno a pieno titolo nella fattispecie prevista dall’art. 42 pertanto agli stessi toccherebbe un indennizzo da parte dell’amministrazione Pertanto occorre da subito spendere le proprie energie non per risolvere un problema che già il codice della navigazione risolve: cioè il non pagamento del canone 2020. Ma per individuare delle linee di intervento tese a non fare collassare l’intero settore. Quindi attivarsi subito per prevedere un indennizzo così come previsto dal codice per tutti coloro che svolgono la propria attività anche nel periodo invernale”.

Prevedere, di potere dare in custodia, dietro pagamento di un indennizzo da parte della pubblica amministrazione, le area demaniale libere attigue agli stabilimenti agli stessi concessionari, i quali garantirebbero – conclude Cosentino – e sarebbero responsabili del corretto comportamento nelle spiagge libere, tra l’altro si occuperebbero di garantire sia il servizio di salvataggio che quello di pulizia delle spiagge. Nelle stesse aree date in custodia, i concessionari avranno l’obbligo di posizionare gli ombrelloni garantendo le distanze minime previste e di fare fruire la spiaggia nel rispetto delle regole, naturalmente l’utilizzo delle stesse sarebbe gratuito. L’indennizzo avrebbe lo scopo di dare una boccata di ossigeno immediata agli operatori del settore, di evitare il licenziamento del personale o la mancata assunzione. La gestione delle aree libere comporterebbe la necessità di assumere un numero maggiore di lavoratori, ma allo stesso tempo svolgerebbero un importantissima funzione pubblica garantendo all’intera comunità di potere fruire delle spiagge in piena sicurezza. Pertanto sarebbe auspicabile prevedere anche degli sgravi fiscali, oltre che delle linee di accesso al credito. Tutto questo potrebbe essere possibile, al fine di semplificare l’iter burocratico, semplicemente nominando un commissario della regione che, in tempi brevissimi, attui un piano di fattibilità”.

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