Attualità
Pino Cuttaia dona il suo sugo al ristorante di Milano che cucina gratis per gli ospedali
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Scritto da
Angelo Augusto
In attesa di riaprire La Madia, ristorante due Stelle Michelin, e la sua dispensa Uovodiseppia, entrambi chiusi in ossequio al decreto sul Coronavirus come tutti i ristoranti italiani, lo chef licatese Pino Cuttaia “si sta dedicando alla produzione di pane da donare a clienti, amici, persone che possono averne bisogno”.
“Un momento cruciale come quello che stiamo vivendo porta ciascuno alla riflessione e lo chef bistellato – si legge in una nota – vede in questo tempo di mutamenti l’opportunità per recuperare conoscenze e abitudini dimenticate, nozioni alla base di ogni sapere. Così il semplice gesto di panificare acquista significati nobili, unendo la necessità primaria di sfamarsi alla solidarietà, in accordo con quella che è sempre stata la filosofia di Pino Cuttaia: la passione per la cucina intesa come volontà di far star bene gli altri. Ogni giorno dieci chili di grano antico siciliano diventano, grazie a questo rituale ereditato dalla nonna, ottime pagnotte destinate alle tavole di clienti e amici, come segnale di vicinanza in un momento di isolamento obbligato”.
“Questo il modo dello chef di Licata – continua il comunicato – per attualizzare e concretizzare i principi che caratterizzano da sempre la sua cucina: amore, conforto, vicinanza e condivisione. Concetti astratti che si concretizzano in un gesto quotidiano, semplice ma ricco di significato, perché tutta la cucina di Pino Cuttaia è il suo modo di comunicare. Non solo pane, lo chef sta producendo anche conserve in vaso, per custodire il gusto di questa stagione che ci stiamo perdendo: la natura infatti non si ferma, ma prosegue il suo ciclo produttivo noncurante delle nostre vicissitudini. Favette, piselli, finocchietto, erbe selvatiche: i conservati permetteranno di gustare i sapori stagionali quando l’emergenza sarà terminata e si potranno recuperare gusti al momento trascurati. Come tutta la cucina di Pino Cuttaia, anche la pratica di conservare i prodotti ha radici nella memoria personale, che si intreccia alla memoria collettiva di un popolo come quello italiano, che spesso si è ritrovato a migrare verso altri Paesi. In questo senso lo chef è come una mamma, che prepara il cibo per la famiglia, e così conserva i sapori della propria terra per permettere al figlio lontano di gustarli al ritorno oppure di portare con sé un pezzo della propria tradizione”.
“Proprio le preparazioni in vaso sono l’oggetto – aggiunge la nota – di un altro gesto di solidarietà di Pino Cuttaia, che ha infatti spedito il suo speciale sugo alla milanese a Miscusi, ristorante di pasta a Milano, che aderisce al network di ristoratori che donano pasti ad alcuni ospedali della Lombardia.
“Preparare ‘a milanisi, oggi come ieri, è – dice Pino Cuttaia – conservare in un vaso una stagione di sapori, è cucinare con la primavera. È rendere omaggio al legame profondo e storico tra il sud e il nord, un rapporto che vive non solo nei sapori del passato ma che si rinnova nel presente – questo difficile presente – come una dedica affettuosa. È, anzi, una ricetta per essere presenti, frutto di quel gesto materno di cui il cuoco contemporaneo si è riscoperto erede, e che dona nutrimento a chi ha bisogno, come sulle tavole dei nostri ricordi”.
“Oltre a contribuire mettendo a disposizione le sue competenze di chef, Pino Cuttaia è fra gli ideatori – si legge ancora nel comunicato – e promotori di una raccolta fondi a sostegno degli ospedali della provincia di Agrigento. Avviata sulla piattaforma GoFundMe, l’iniziativa ‘Sostegno ospedali della provincia di Agrigento’ vede fra i promotori anche Lello Analfino (cantautore e frontman dei Tinturia), Piero Barone (cantante de Il Volo), Sergio Friscia (attore e presentatore), Gianfranco Jannuzzo (attore), Daniele Magro (cantautore) e Silvio Schembri (giornalista de Le Iene). In un video lanciato sui loro profili social, oltre all’invito ai cittadini a rimanere in casa rispettando le direttive delle istituzioni nazionali e locali, i testimonial agrigentini rivolgono un appello a contribuire alla raccolta fondi, con il cui ricavato si potranno acquistare attrezzature mediche, dispositivi di protezione individuale, disinfettanti e tutto ciò di cui gli ospedali avranno bisogno per affrontare l’emergenza sanitaria”.