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Veliero

Storie

Sapevate che a Montegrande, sotto un metro e mezzo di terra, è seppellito un veliero del ‘700?

Sapevate che in un terreno di contrada Montregrande, non distante dalla statale 115 nel tratto che da Licata conduce a Gela, c’è un veliero sotto terra?

A scoprirlo è stato il Fondo Librario Antico, diretto da Angelo Mazzerbo, che rovistando tra le “carte” custodite al primo piano dell’ex convento Francescano (ora la scuola media De Pasquali), ha scoperto dei documenti relativi al ritrovamento dell’imbarcazione. Ritrovamento che risale, praticamente, a 100 anni fa. Gli incartamenti, infatti, sono datati 2 ottobre 1920.

Ecco i documenti pubblicati ieri sera dal Fondo Librario Antico su Facebook.

“LICATA, 2 OTTOBRE 1920. IL COMANDANTE DELLE GUARDIE CAMPESTRI DI LICATA (SALVATORE LANZAROTTA) INVIA UN RAPPORTO AL COMMISSARIO PREFETTIZIO DI LICATA (IMMAGINE 2): “… Informo la Signoria Vostra Illustrissima che ieri giorno 1 Ottobre portatomi in Contrada Montegrande di questo territorio, nella quota 54, concessa a canone di questo Comune (Licata) al nominato Fittipardi Angelo fu Giacomo e di Costanza Anna di anni 40 da Licata.
Il nominato, nel mentre che vangava la terra, rinvenne un veliero sotterrato nella sabbia e pieno di acqua in parte. E dall’aspetto par che sia da molti anni sotterrato, essendo il legno, quello che per ora è fuori dalla sporgenza del terreno tutto marcio.
Tanto per tenere informata la Signoria Vostra Illustrissima…”.

Ed ecco il rapporto di quattro giorni dopo, 6 ottobre 1920: “LA RELAZIONE DEL TECNICO COMUNALE – scrive il Fondo – (LIBORIO GRANONE) INVIATO DAL COMMISSARIO PREFETTIZIO SUL LUOGO DEL RITROVAMENTO (IMMAGINE 3):

“… Di seguito alle disposizioni della Signoria Vostra Illustrissima ed in base al rapporto del capo delle Guardie campestri mi sono recato in contrada spiaggia Montegrande di questo territorio , e precisamente nel terreno censito a Fittipardi Angelo. Questi nel praticare il disfossamento per l’impianto d’ un vigneto, a circa m. 1,50 di profondità incontrò lo scafo d’un piccolo veliero pieno di sabbia ed acqua, dal legname che emerge, sembrami che dovette il naufragio avvenire circa due secoli or sono;
e per disotterarlo occorrerebbe una enorme spesa per togliere la sabbia e l’acqua a mezzo di pompe; 
spesa che non procurerebbe il valore del legname che già si mostra carbonizzato.
Con osservanza…”.

“Sono passati quasi cento anni – osserva il Fondo Librario Antico – da questo rinvenimento… Leggendo le ultime parole della relazione del tecnico comunale (che considera improduttiva la spesa per il recupero dello scafo) probabilmente il veliero si trova ancora sotto la sabbia…o forse no?!”.

(Foto Fondo Librario Antico FB) 

 

 

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