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Assemblea No Triv

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Trivelle, l’assemblea ha deciso: “Il ministero ci mostri il certificato di valutazione dei rischi”

E’ stata un’assemblea molto partecipata, ed a tratti animata, quella nell’aula consiliare del Comune per affrontare la questione “Offshore Ibleo”, il progetto delle trivellazioni nel mare di Licata al quale si oppongono, oltre all’intera comunità cittadina, il comitato “No Triv”, Greenpeace, i pescatori e numerosi Comuni siciliani.

Al termine di due ore di confronto è stato stabilito, ed in questo senso hanno preso un impegno preciso i parlamentari Cinque Stelle Trizzino, Mangiacavallo e Di Caro, di chiedere al Ministero dell’Ambiente di produrre il “Certificato di valutazione dei rischi”. L’ipotesi, quando si avrà copia del certificato, è di impugnarlo.

A coordinare i lavori è stato il presidente del consiglio comunale Giuseppe Russotto, ad aprirli e chiuderli il sindaco Pino Galanti. Più di una volta è intervenuto Tony Licata, esperto del sindaco, che segue da anni la questione “Offshore Ibleo”.

Presenti, oltre ai deputati pentastellati, i sindaci Carmina e Alba, rispettivamente di Favara e Porto Empedocle, Greenpeace con Alessandro Giannì, direttore delle campagne Greenpeace Italia, l’ex assessore empedoclino Giuseppe Sicilia, una nutrita rappresentanza di pescatori (i quali hanno manifestato tutta la loro preoccupazione per le trivellazioni nel mare di Licata), il Wwf cittadino presieduto da Gino Galia, attivisti, esperti e semplici cittadini.

Giannì ha manifestato, dati alla mano, la preoccupazione di Greenpeace per l’avvio del progetto dell’Eni che pare ormai imminente ed a fargli eco, condividendo le paure, sono stati in molti.

Giampiero Trizzino, deputato pentastellato, si è impegnato a “chiedere al ministro dell’Ambiente, Costa, di produrre il “Certificato di valutazione dei rischi” del progetto e di farlo in tempi brevi”.

“Procediamo uniti – ha scritto il sindaco Galanti sulla sua pagina Facebook – nel tentativo di fare definitiva chiarezza sulla questione, in modo da continuare a difendere un territorio, il nostro e più in generale la Sicilia, che amiamo, e per tutelare chi sente messo a rischio il proprio lavoro”.

 

 

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