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Il sit in dei pescatori al porto

Attualità

Nave dell’Eni riprende le ricognizioni in mare aperto, i pescatori in stato di agitazione

I rappresentanti della marineria licatese, composta da ben trecento pescatori, nella tarda mattinata di oggi hanno annunciato lo stato di agitazione dell’intera categoria.

Sono preoccupati – ci hanno dichiarato – perchè da qualche giorno una nave sta eseguendo, per conto dell’Eni, delle ricognizioni fotografiche a circa 12 miglia dal porto di Licata. Il pensiero dei pescatori, ovviamente, va al progetto dell’Eni che prevede la realizzazione, al largo di Licata, di trivelle petrolifere. Accanto alla piattaforma da anni ancorata a circa 7 miglia dal porto, infatti, secondo il progetto dovrebbero sorgerne delle altre.

“Ci hanno riferito – hanno detto i pescatori – che la nave sta eseguendo solo delle ricognizioni fotografiche, in profondità, utilizzando un robot. Ricognizioni utili a verificare lo stato dei pozzi presenti nell’area ormai da molti anni. La nostra preoccupazione però è tanta, temiamo infatti che si tratti di un ulteriore passo verso l’installazione delle nuove trivelle. Trivelle che, a nostro avviso, finirebbero per compromettere l’habitat dei pesci e, di fatto, manderebbero sul lastrico l’intera marineria licatese”.

I pescatori hanno incontrato il comandante del porto, tenente di vascello Giuseppe Maggio, il quale li ha rassicurati sul fatto che la nave in questione, ovviamente munita di tutte le autorizzazioni del caso, sta eseguendo delle ricognizioni fotografiche, null’altro. Nè sta eseguendo interventi che costituirebbero una premessa all’installazione delle trivelle.

Lo stato di agitazione però permane e nella tarda mattinata i pescatori hanno incontrato, manifestando le proprie preoccupazioni, i rappresentanti del comitato “No Triv”, guidato da Marco Castrogiovanni, e quelli dell’associazione “A testa alta”, presieduta da Antonino Catania. Nel pomeriggio sono in programma nuovi incontri. 

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